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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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L’uomo, <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> e l’azzardo<br />

LE PROBLEMATICHE<br />

L’attività ludica può essere indagata a partire da molteplici prospettive: storico-<strong>le</strong>tteraria,<br />

socioantropologica, psicoanalitica, pedagogica, linguistica, etologica, sperimenta<strong>le</strong> e, più re-<br />

centemente, clinica. Il <strong>gioco</strong>, infatti, assume significati estremamente diversi accomunandoli<br />

in una sovradimensione unificante.<br />

La stessa parola <strong>gioco</strong> coinvolge va<strong>le</strong>nze differenti e descrive attività ed esperienze ludiche<br />

altrettanto diverse. Il f<strong>il</strong>osofo Umberto Galimberti lo definisce come “un’attività spontanea,<br />

che possiede un aspetto gratificante in sé e non nel fine che raggiunge o produce” 1 . Il <strong>gioco</strong> si<br />

presenta come una via per esplorare e conoscere <strong>il</strong> mondo esterno, ma nello stesso tempo<br />

permette di scoprire anche <strong>il</strong> proprio Sé. Il <strong>gioco</strong> rappresenta una fondamenta<strong>le</strong> attività di<br />

conoscenza, poiché, come scrive Winnicott “è nel giocare che l’individuo, bambino o adulto,<br />

è in grado di essere creativo e di fare uso <strong>del</strong>l’intera personalità; ed è solo nell’essere creativo<br />

che l’individuo scopre <strong>il</strong> Sé” 2 . L’attività ludica permette di creare o ricreare la realtà, per po-<br />

terla esperire attraverso la mediazione protettiva di un come se, di una rappresentazione tea-<br />

tralizzata nella qua<strong>le</strong> l’individuo prova a vivere, a fare esperienza <strong>del</strong> mondo e ad agire in esso.<br />

Sociologi, antropologi e psicologi hanno affrontato <strong>il</strong> tema <strong>del</strong> <strong>gioco</strong>, sottolineandone <strong>il</strong><br />

valore estremamente positivo nello sv<strong>il</strong>uppo socia<strong>le</strong>, cultura<strong>le</strong> e psicologico <strong>del</strong>l’individuo.<br />

Jean Piaget 3 sostiene che <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> consente al bambino l’assim<strong>il</strong>azione <strong>del</strong>l’esperienza ai pro-<br />

pri schemi mentali circa l’ambiente che lo circonda. E’ indispensab<strong>il</strong>e all’individuo, oltre che<br />

per i suoi compiti biologici, per i <strong>le</strong>gami che crea e per la sua funzione di e<strong>le</strong>mento essenzia<strong>le</strong><br />

ai fini <strong>del</strong>la nascita <strong>del</strong>la cultura.<br />

Partendo da una prospettiva antropologica, Huizinga 4 ha esteso <strong>il</strong> significato <strong>del</strong> <strong>gioco</strong>, da<br />

attività generatrice di una forza interna vita<strong>le</strong> e creatrice, a vero e proprio operatore cultura<strong>le</strong>,<br />

capace di plasmare tutte <strong>le</strong> manifestazioni culturali umane. Egli ha parlato quindi <strong>del</strong>la qua-<br />

lità di homo ludens da accostare a quella di homo faber per rafforzare e potenziare <strong>il</strong> concetto<br />

di “uomo produttore”. Nel <strong>gioco</strong> e con <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> l’essere umano realizza <strong>il</strong> fare, <strong>il</strong> costruire,<br />

che si manifesta in forme specifiche nel<strong>le</strong> svariate attività umane, coinvolgendo sia la realtà<br />

1 U. Galimberti, Dizionario di psicologia, Ed. Garzanti, Torino, 2004.<br />

2 D.W. Winnicott, Gioco e realtà, Armando Editore, Roma, 1981.<br />

3 J. Piaget, B. Inhelder, La psicologia <strong>del</strong> bambino, Einaudi, Torino, 1970.<br />

4 J. Huizinga, Homo ludens, Einaudi, Torino 1982.<br />

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