"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

La prima tipologia di giocatori può essere a sua volta suddivisibile in due categorie: giocatori che
scommettono pochi euro, appena arrivati, ma trascorrono comunque tutto il giorno in sala, e quelli che
durante la permanenza scommettono continuamente. Le persone appartenenti alla terza categoria,
entrano in sala, giocano , escono per recarsi in altre agenzie e poi ritornano a scommettere qui.
È molto frequente che le tre tipologie di gioco (ippica, slot e calcio) si combinino.
Giocatori ippici con un’età superiore ai 60 anni scommettono però solo ed esclusivamente ai cavalli.
Tra i più giovani notiamo invece un’associazione dell’ippica con il calcio o con le slot.
Mentre l’ippica è accolta da una popolazione avanti con l’età, calcio e slot sono giochi che interessano
persone più giovani, dai 20 ai 50 anni.
Le diverse tipologie di gioco, portano a diverse modalità comportamentali dei giocatori.
Per quanto riguarda le scommesse calcistiche, il periodo di osservazione non mi ha permesso di poter
notare comportamenti e rituali particolari, non essendoci partite del campionato italiano ed essendo
finito da poco il mondiale. Le persone che entravano in sala per scommettere, giocavano ed andavano
via, non si trattenevano molto. Mi è capitato di vedere giocatori ippici scommettere anche al calcio, ma
fatta la scommessa, trascorrevano tutto il tempo davanti ai monitor delle corse. L’ippica restava per
loro il gioco principale.
L’ippica è un gioco “veloce” permette di scommettere continuamente e richiede la presenza costante
del giocatore in sala.
I giocatori studiano i cavalli vincenti, scommettono, guardano la corsa in piedi, con la testa rivolta in
alto verso il monitor, e appena finita, continuano a giocare.
A fine corse le ricevute delle giocate vengono accartocciate e lanciate lontano o strappate e buttate con
forza a terra. Alcuni lasciano la ricevuta in tasca fino alla fine della corsa e, solo quando termina, la
guardano. Altri giocatori, invece, dopo aver scommesso, piegano il foglio in due metà perfette, e lo
riaprono solo quando la corsa è terminata. Qualcuno gira per la sala con la speranza che altri abbiano
buttato per sbaglio la giocata vincente.
Prima di scommettere, i giocatori ippici consultano meticolosamente il giornale, “studiano” le diverse
corse. Pensano che per vincere sia fondamentale appunto studiare e che questa sia la strada per la
vittoria. Al contrario, i giocatori di slot danno maggior peso alla fortuna. Mi è capitato più volte che
questi mi chiedessero, quando mi avvicinavo, “porta fortuna o sfortuna lei?”. Tra i giocatori è diffusa
l’idea che l’ippica sia destinata a finire per mancanza di ricambio generazionale. Come
precedentemente affermato, infatti, la popolazione delle scommesse ippiche è costituita da persone
avanti con l’età.
Nell’ippica troviamo la figura dell’informatore. L’informatore dà un cavallo vincente agli altri, ad
ognuno di essi uno diverso, e prende la percentuale da chi vince.
Anche le slot possono portare il giocatore a trascorrere svariate ore, senza rendersene conto, davanti al
monitor, essendo anch’esso un gioco veloce.
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