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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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Ogni tanto li pigia con la mano sinistra, ma quando si rende conto che sta per perdere torna ad usare<br />

solo la destra (sarà <strong>il</strong> suo modo scaramantico di giocare).<br />

Ore 13.30<br />

20 persone in sala. Il tizio con <strong>il</strong> pantalone bianco scommette all’ippica. La sala comincia a riempirsi.<br />

Le persone cominciano ad avvicinarsi ai monitor <strong>del</strong><strong>le</strong> corse. Cominciano a giocare più persone agli<br />

sportelli <strong>del</strong>l’ippica. Cominciano a sentirsi anche dei gridi di gioia. Arriva C. È vestito come ieri, mi<br />

saluta, manda qualcuno a scommettere per lui e poi si siede vicino a me.<br />

Ore 14.30<br />

22 in sala, di cui 10 stranieri. Età sempre dai 40 in poi. In sala slot fumatori ci sono 3 persone che<br />

giocano. 15 dei 22 sono gli stessi di ieri. La maggior concentrazione di persone in sala è vicino ai<br />

monitor <strong>del</strong><strong>le</strong> corse. Sento qualcuno in lontananza dire adirato “queste sono tutte manipolate”. C dopo<br />

aver giocato all’ippica si reca in sala slot. Ne approfitto e gli chiedo di andare con lui. Contento <strong>del</strong>la<br />

mia richiesta mi dice di si. In sala slot si respira un’aria strana. Mentre i giocatori di ippica non ti<br />

notano nemmeno perché troppo presi dai cavalli, totalmente assorbiti, in area slot si respira un’aria<br />

pesante di tensione e nervosismo. I giocatori di slot sembrano ancora meno penetrab<strong>il</strong>i degli altri. C<br />

entra e chiede “dove <strong>gioco</strong>?”, qualcuno risponde “al<strong>le</strong> prime” e lui ribatte “no quel<strong>le</strong> fanno schifo”!<br />

Gioca alla slot “Cha cha cha”. Vince e mi dice “mi porti fortuna!”.<br />

Al<strong>le</strong> 15.00 cominciano ad accumularsi a terra <strong>le</strong> ricevute <strong>del</strong><strong>le</strong> giocate strappate…<br />

Noto che <strong>le</strong> donne in sala sono veramente in minoranza.<br />

C’è in sala scommesse un giocatore, dall’accento sembra <strong>del</strong> sud, che si agita molto, guarda in tutti gli<br />

schermi, grida, sbraita. Il suo cavallo non arriva tra i piazzati e bestemmia aggiungendo “ho perso tre<br />

piotte”. Prende la ricevuta <strong>del</strong>la giocata, energicamente la strappa e la butta a terra. Alcuni giocatori<br />

chiedono agli altri quali cavalli giocare. Alcuni danno i soldi ad altri giocatori dicendo “vedi tu cosa<br />

giocare” come se non vo<strong>le</strong>ssero la responsab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>la perdita. Nel frattempo c’è comunque qualcuno<br />

che gioca al calcio, entra, gioca ed esce. Il tizio con la camicia a quadri fa un grido sovraumano di<br />

esaltazione. Mi informo su cosa sia successo: ha giocato 1 euro e ne ha vinti 2,30.<br />

Ore 15.30<br />

35 in sala. Ritorna l’uomo con i pantaloni bianchi. Lui è uno di quelli che esce e ritorna più volte dalla<br />

sala. È una persona non avvicinab<strong>il</strong>e. Da quando entra a quando esce ha lo sguardo incollato ai<br />

monitor, anche mentre gioca. Non esiste nulla intorno a lui. Ha l’aria perennemente agitata. Lo<br />

sguardo perso, impenetrab<strong>il</strong>e. Non riesco assolutamente ad agganciarlo. Nel tragitto monitor sportelli<br />

scommesse ha lo sguardo sempre al monitor, non lo stacca.<br />

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