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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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Il <strong>gioco</strong>, invece, l’ho cercato io, ci sono caduto da solo. E’stata la mia prima scelta in autonomia...<br />

certo una scelta abbastanza negativa, ma mia...”.<br />

Il suo attua<strong>le</strong> rapporto con <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> è ancora molto contrastato; M. non ha ancora risolto tutte <strong>le</strong> sue<br />

difficoltà in tal senso. Si è reso conto che la scelta di puntare tutto sul<strong>le</strong> scommesse ippiche, non è stata<br />

una vera e propria manna dal cielo come, per lungo tempo, aveva creduto, bensì una specie di<br />

“demone” che gli ha rovinato la vita. “All’inizio (<strong>il</strong> <strong>gioco</strong>) è stato un amico per me, mi ha aiutato<br />

molto... forse (se non avessi giocato) avrei fatto <strong>del</strong><strong>le</strong> cose peggiori. Ma pensandoci bene mi ha<br />

rovinato. Mi ha dato una cosa, me ne ha tolto un’altra. Quindi, se dovessi dargli un voto, gli darei un<br />

bel tre, tre e mezzo”.<br />

La sua famiglia anche se consapevo<strong>le</strong> <strong>del</strong> suo prob<strong>le</strong>ma non è riuscita ad aiutarlo ed ha vissuto la<br />

condizione di M. con enorme dolore e senso di impotenza: “Mia madre, mio zio, mio nonno - quando<br />

era ancora in vita – una volta appresa la mia situazione si son dispiaciuti molto..., però non potevano<br />

fare niente... so che ero troppo debo<strong>le</strong> per poter essere aiutato da loro. Solo <strong>il</strong> carcere ha potuto<br />

allontanarmi dal <strong>gioco</strong>”.<br />

Le cifre investite da M. in scommesse sportive sono state altissime, tuttavia, come lui stesso riconosce,<br />

ald<strong>il</strong>à dei soldi, sente di aver perso qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli: 14 anni <strong>del</strong>la sua vita.<br />

Spera, guardando al futuro, di riuscire a venirne fuori, anche se si rende conto che è e sarà<br />

diffic<strong>il</strong>issimo riuscirci: “Spero di riuscire a superare questo prob<strong>le</strong>ma, ma sono consapevo<strong>le</strong> <strong>del</strong> fatto<br />

che è e sarà durissima per me e per <strong>le</strong> persone che sono vicine a me... persone che, comunque sia, non<br />

hanno fatto <strong>il</strong> mio percorso, sia nel senso negativo (allude al carcere) che in quello positivo <strong>del</strong>la<br />

cura; persone che in alcuni casi hanno smesso di combattere contro se stesse e quindi si sono abituate<br />

a condurre questo tipo di vita... penso a quelli che (si riferisce ad amici giocatori...) per loro fortuna<br />

hanno o una moglie o un marito...una famiglia insomma, grazie alla qua<strong>le</strong> riescono ad attutire<br />

questa malattia e quindi hanno trovato un loro equ<strong>il</strong>ibrio anche se patologico... io non ho trovato<br />

questo tipo di equ<strong>il</strong>ibrio e non voglio trovarlo in questo modo. Voglio smettere totalmente di giocare<br />

anche se so che sarà molto molto diffic<strong>il</strong>e!”.<br />

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