"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons
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3.1 Storia di vita di G.:<br />
38 anni, Campano<br />
Sposato da circa 8 anni ha 2 figli. Sua moglie è un’insegnante. Proviene da una famiglia di ceto<br />
medio - alto<br />
Titolo di studio: Diploma superiore<br />
Professione: Imprenditore (ha una sua azienda)<br />
Giochi Favoriti: Le carte, <strong>le</strong> slot, <strong>il</strong> video-poker<br />
E’stato seguito per circa 1 anno da uno psicologo <strong>del</strong> SERT di Sa<strong>le</strong>rno per affrontare un<br />
riconosciuto prob<strong>le</strong>ma di LUDOPATIA.<br />
La sua infanzia è stata molto diffic<strong>il</strong>e: terzogenito di sei figli (1F e 5M con due parti gemellari),<br />
dei suoi genitori ricorda la tota<strong>le</strong> devozione di sua madre al padre e la brutalità e <strong>il</strong> disprezzo con<br />
<strong>il</strong> qua<strong>le</strong>, quest’ultima veniva trattata dal marito. G.,come lui stesso racconta, da piccolo<br />
rimaneva ore ed ore a giocare per strada senza che nessuno si interessasse a lui, senza che<br />
nessuno gli chiedesse cosa stesse facendo. Genitori disattenti, fratelli freddi e distaccati, amici<br />
dediti alla vio<strong>le</strong>nza, insegnanti poco attenti ad ascoltare <strong>le</strong> sue richieste di aiuto, lo hanno spinto a<br />
giocare per “non pensare più...per perdere tempo ”.<br />
Il rapporto con <strong>il</strong> Gioco<br />
G. gioca fin da quando era bambino: “A flipper, b<strong>il</strong>iardino, e sim<strong>il</strong>i ho iniziato a giocare intorno ai 6-7<br />
anni...mi piacevano i giochi e<strong>le</strong>ttronici".<br />
Quando avevo 10-11 anni, invece, ho cominciato a giocare a soldi... ma non con <strong>le</strong> apparecchiature<br />
e<strong>le</strong>ttriche, io amavo proprio GIOCARE ai videogame e mi piaceva <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> <strong>del</strong><strong>le</strong> carte...lo amavo<br />
proprio! C’era un <strong>gioco</strong> in particolare che adoravo - che si fa con <strong>le</strong> carte napo<strong>le</strong>tane - dove è molto<br />
importante studiare l’avversario, occorre acquisire una tecnica più che altro, tipo lo scopone<br />
scientifico...A 10-11 anni, giocavo già a soldi con gli amici sotto casa... era un’epoca molto diversa da<br />
questa,me ne rendo conto facendo <strong>il</strong> confronto con i miei figli oggi. Oggi la paura che ai tuoi figli<br />
possa succedere qualcosa di brutto è molto più forte di quando eravamo ragazzi noi.<br />
Noi stavamo per strada...quindi <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> con <strong>le</strong> carte, con i soldi o senza, rappresentava un momento di<br />
svago, un modo di stare insieme; era un <strong>gioco</strong> come un altro.<br />
Il <strong>gioco</strong> ero uno svago qualunque non era la cosa principa<strong>le</strong> per me... ma in seguito lo è diventata, lo<br />
ammetto con onestà!<br />
Tuttavia già da piccolo, con i miei amici cercavamo sempre dei modi furbi per fare soldi. Ad esempio<br />
rubavamo, per così dire, <strong>le</strong> bottiglie di Coca Cola vuote per prendere <strong>il</strong> reso di 100 lire, 50 lire. Forse,<br />
ripensandoci, queste cose, non <strong>le</strong> facevamo solo noi ... c’è stato un momento, quando era ado<strong>le</strong>scente,<br />
in cui c’era un po’ la moda di riuscire a trovare degli stratagemmi per fare soldi<br />
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