"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons
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Alla stessa slot comincia a giocare l’asiatico che avevo visto qui i primi giorni. Vince e la macchinetta<br />
scarica. La situazione a quest’ora è abbastanza statica.<br />
Ore 13.30<br />
25 persone, 11 stranieri. Un signore sui 70 anni entra e scommette sia ai cavalli che al calcio. È ben<br />
vestito, noto che ha una fede, uno dei pochi se non l’unico qui. Parla bene, ha dei modi gent<strong>il</strong>i. Mi<br />
saluta dicendo che ora torna in ufficio, era passato solo perché era in pausa. Poco dopo entra un altro<br />
uomo, viene spesso qui a quest’ora. Vestito da lavoro, è in pausa anche lui e gioca al calcio. Tutti sono<br />
intenti a studiare. Sento che discutono sul fatto che l’ippica è destinata a morire, in quanto non c’è<br />
ricambio generaziona<strong>le</strong>. Sono tutti vecchi quelli che giocano qui e in tutte <strong>le</strong> sa<strong>le</strong> che frequentano si<br />
conoscono da anni perché sono appunto gli stessi. Al<strong>le</strong> 13:55 arriva C, puntua<strong>le</strong> come al solito, e a<br />
seguire tutti gli altri giocatori che restano qui tutto <strong>il</strong> pomeriggio per giocare. Al<strong>le</strong> 14 la sala comincia<br />
a popolarsi. Entra un viso non conosciuto. Sembra avere sui 50 anni. Comp<strong>il</strong>a <strong>il</strong> Sogs e mi racconta<br />
che lui aveva iniziato a fare terapia in un centro, ma non aveva la motivazione giusta ed ha<br />
abbandonato, non era pronto. Dice che non gioca. Mi dice “<strong>il</strong> <strong>gioco</strong> è bello ma è cattivo”, “ in questo<br />
vivere penoso, <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> è un ma<strong>le</strong> necessario” ed aggiunge che “<strong>il</strong> <strong>gioco</strong> prende <strong>il</strong> giocatore in quanto<br />
fa <strong>le</strong>va sul<strong>le</strong> sue speranze”.<br />
Ore 14.30<br />
34 persone. 8 stranieri. 3 al<strong>le</strong> slot. L’asiatico e <strong>il</strong> ragazzo sono ancora lì a giocare. Il terzo guarda e<br />
commenta. L’asiatico gioca in modo agitato. Sembra che abbia tic nervosi. Agita in continuazione <strong>le</strong><br />
gambe e gira anche la testa al minimo rumore che sente. Infatti spesso preme i tasti senza guardare<br />
sulla slot. Il giocatore spettatore dice “al <strong>gioco</strong> si perde come una camera d’aria!” Man mano la gente<br />
defluisce, lascia la sala. C mi dice “calcola che oggi è già 20, la gente ha già finito tutti i soldi, a fine<br />
mese si svuota un po’ la sala. Pochi giocano, gli altri sembrano “passare <strong>il</strong> tempo in sala”.<br />
Ore 15.30<br />
36 persone, 10 stranieri, gli stessi di prima alla slot. Nel giro di 5 minuti conto 14 giocate all’ippica.<br />
L’uomo con la camicia a quadri mangia nervosamente e passeggia per la sala. Entra una donna sui 20<br />
anni, straniera, gioca al superenalotto ed esce. Ne entra un'altra che gioca a calcio ed esce. Oggi in sala<br />
la situazione è decisamente più calma. La percentua<strong>le</strong> di persone che gioca al calcio sembra aumentata.<br />
Anche se l’ippica resta in testa.<br />
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