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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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<strong>del</strong>la vincita o <strong>del</strong>la perdita inerente al <strong>gioco</strong> stesso e l’altro di carattere soggettivo consistente nel<br />

fine di lucro <strong>del</strong>la persona che lo esercita. La valutazione normativa dei due e<strong>le</strong>menti <strong>del</strong> <strong>gioco</strong><br />

d’azzardo, come osserva la dottrina (ex multis G. Pio<strong>le</strong>tti, Giuochi vietati (Voce), in Encl. <strong>del</strong> diritto,<br />

XIX, 1970, 31 “la ricerca volta ad individuare a qua<strong>le</strong> dei due e<strong>le</strong>menti <strong>il</strong> <strong>le</strong>gislatore abbia assegnato<br />

maggiore importanza è destinata a rimanere ster<strong>il</strong>e perché, premesso che non può aver r<strong>il</strong>ievo <strong>il</strong> fatto che<br />

nella dizione <strong>del</strong>la norma <strong>il</strong> fine di lucro preceda l’e<strong>le</strong>mento <strong>del</strong>l’a<strong>le</strong>atorietà <strong>del</strong>la vincita o <strong>del</strong>la perdita,<br />

se è pur vero che <strong>il</strong> fine di guadagno imprime al giuoco a<strong>le</strong>atorio <strong>il</strong> suggello <strong>del</strong>l’<strong>il</strong>liceità, è altresì vero che<br />

nel giuoco d’interesse identico suggello è dato dal carattere a<strong>le</strong>atorio <strong>del</strong> giuoco. Infatti, nello stesso modo<br />

in cui un <strong>gioco</strong>, anche se a<strong>le</strong>atorio, non è d’azzardo se manca <strong>il</strong> fine di lucro, così un giuoco pur d’interesse<br />

non è d’azzardo se non è anche a<strong>le</strong>atorio”), non è dissociab<strong>il</strong>e in termini di priorità, ma è unitaria e<br />

inscindib<strong>il</strong>e ed entrambi gli e<strong>le</strong>menti concorrono in pari modo a caratterizzare <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo.<br />

A<strong>le</strong>atorio è sia quel <strong>gioco</strong> in cui la vincita o la perdita dipende interamente dal caso sia quello in cui<br />

<strong>il</strong> caso fortuito è notevolmente preponderante sull’ab<strong>il</strong>ità “Sicché l’a<strong>le</strong>atorietà di un giuoco non solo<br />

non può essere esclusa per l’ab<strong>il</strong>ità ecceziona<strong>le</strong> dei singoli giocatori, che con particolari calcoli o speciali<br />

attitudini psicologiche riescano a prevedere con una certa approssimazione <strong>il</strong> giuoco <strong>del</strong>l’avversario, ma<br />

non può neanche essere esclusa quando, per avventura, qualche giocatore scoprendo la causa esclusiva o<br />

quasi esclusiva <strong>del</strong>la vincita o <strong>del</strong>la perdita, riuscisse a regolare <strong>il</strong> giuoco, sì da avere la fortuna in mano:<br />

per tali giocatori <strong>il</strong> giuoco, che per gli altri rimarrebbe a<strong>le</strong>atorio, costituirebbe artificio integrante la<br />

truffa. Sim<strong>il</strong>mente quei giochi in cui la vincita o la perdita dipende dall’ab<strong>il</strong>ità individua<strong>le</strong>, non diven-<br />

gono a<strong>le</strong>atori solo perché vi partecipi una persona inesperta, la cui ignoranza <strong>del</strong>la tecnica <strong>del</strong> giuoco e<br />

mancanza di ab<strong>il</strong>ità facciano sì che per questa, ma non per la generalità dei giocatori, l’esito <strong>del</strong> giuoco<br />

dipenda quasi esclusivamente dal caso. Pertanto sono a<strong>le</strong>atori quei giochi che « normalmente e per loro<br />

natura » dipendono dal caso senza che nulla possa l’ab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong> giocatore”, in tal senso G. Pio<strong>le</strong>tti, cit.”.<br />

Da ultimo si r<strong>il</strong>eva che <strong>le</strong> attività che cadono sotto <strong>il</strong> nome di giochi a pronostico, lotterie, riffe<br />

e scommesse, sono accessib<strong>il</strong>i a tutti, senza alcuna distinzione di età e si evidenzia che tali giochi<br />

si stanno diffondendo sempre più tra i minorenni attirati in alcuni casi da immagini di fumetti e<br />

supereroi che vengono usati per incentivarne <strong>le</strong> vendite. D’altra parte la questione <strong>del</strong>la fac<strong>il</strong>e ac-<br />

cessib<strong>il</strong>ità ad internet da parte dei minori e di conseguenza <strong>del</strong>l’ut<strong>il</strong>izzo <strong>del</strong><strong>le</strong> scommesse on-line,<br />

evidenzia la scarsa attenzione, da parte dei siti preposti al <strong>gioco</strong> d’azzardo, all’adozione di opportuni<br />

sistemi di inibizione al <strong>gioco</strong> e di efficaci strategie di protezione dei giovani: <strong>il</strong> nostro ordinamento<br />

ha riconosciuto i rischi derivanti da un prematuro e non consapevo<strong>le</strong> avvicinamento dei giovani ai<br />

giochi d’azzardo, introducendo con l’articolo 22 <strong>del</strong>la <strong>le</strong>gge 27 dicembre 2002, n. 289, che modi-<br />

fica l’articolo 110 <strong>del</strong> Testo unico <strong>del</strong><strong>le</strong> <strong>le</strong>ggi di pubblica sicurezza (T.U.L.P.S), <strong>il</strong> divieto, per i mi-<br />

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