"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

3.2 Storia di vita di D.:
50 anni, Campano
Celibe, vive con i suoi genitori.
Titolo di studio: licenza di terza media
Professione: imbianchino.
Giochi Favoriti: Scommesse sportive, ippica in particolare. Non ama molto le slot.
Il rapporto con il Gioco
D. ha iniziato a giocare “per caso” una decina di anni fa su invito di un amico che gli ha proposto di
“provare a scommettere in una sala ippica vicina casa”.
Inizialmente è stato attratto dalle vincite, dal fatto di “vedere e poter riscuotere il denaro subito”
tramite pagamento diretto.
Attualmente scommette tutti i giorni, quasi sempre nella stessa sala dove rimane per almeno 5-6 ore:
“Per me venire in sala è un divertimento. Non gioco per provare l’emozione della vittoria, né quella
della sfida verso me stesso o verso i cavalli, ma soprattutto per trascorrere il tempo libero. Finisco di
lavorare e vengo qui in sala. Vincere o perdere per me, ormai, sono diventate la stessa cosa. Certo
quando vinco mi emoziono, sono contento, ma il perdere lo sento come una cosa normale, mi ci sono
abituato... ”.
Tendenzialmente gioca da solo, con estrema discrezione.
Prova un po’ di nostalgia verso il passato, quando ripensa alle sue prime esperienze di giocatore: “Le
prime volte vincere è bello è emozionante, le prime volte davvero VINCI...poi, con il passare del
tempo, ti abitui anche alla vittoria...”.
Diverso è il suo rapporto con le Slot a cui gioca saltuariamente e solo dopo averle fissate e studiate a
lungo, convinto che grazie ad un’attenta osservazione è possibile intuire quale sarà la “macchina”
vincente : “ Giocare alle slot è particolare...perché ci sono di mezzo le macchine....la Slot di per sé
non mi attrae, ma se le macchine le osservi, se le segui attentamente...prima o poi, una volta raggiunto
un certo incasso, dovranno pagare. Io quando arrivo in sala comincio ad osservare le macchine
presenti, di solito ne punto una in particolare e gioco quando arriva il momento giusto... ”.
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