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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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quando <strong>il</strong> ragazzo <strong>del</strong>la sicurezza non passa e dice “ mi raccomando, rispondete a tutte <strong>le</strong> domande che<br />

questa ragazza vi fa”. Mi avvicino per spiegargli qual è <strong>il</strong> mio ruolo lì. Lui (C) non vede bene, per<br />

questo mi chiede di <strong>le</strong>ggere <strong>le</strong> domande e segnare <strong>le</strong> sue risposte. Mi rendo conto, come è successo già<br />

con gli altri, che non dice tutta la verità. I giocatori intervistati fino ad ora non sembrano consapevoli<br />

<strong>del</strong> loro accanimento verso <strong>il</strong> <strong>gioco</strong>.<br />

C dice di non aver prob<strong>le</strong>mi con <strong>il</strong> <strong>gioco</strong>, di riuscire a controllarlo, non aver mai chiesto prestiti, però<br />

appena finisco la somministrazione mi guarda e mi confessa qualcosa in più su di lui. C cerca di<br />

coinvolgere gli altri giocatori nella mia ricerca. Ferma tutti quelli che conosce, quindi tutti. Lì dentro<br />

tutti sanno la storia degli altri.<br />

Ore 16.00<br />

Sempre 29 sono <strong>le</strong> persone presenti. In sala ci sono due distributori: uno di bibite calde e uno di bibite<br />

fredde e snack. Prima non li avevo notati.<br />

Nella sala slot fumatori c’è gente che fuma e chiacchiera. Nessuno gioca. Entra la prima donna da<br />

quando sono qui.<br />

In sala c’è un uomo vestito di bianco che attira la mia attenzione. Scommette continuamente all’ippica.<br />

Non è penetrab<strong>il</strong>e, non guarda niente e nessuno, ha l’aria agitata, lo sguardo incattivito. Fa la spola tra<br />

monitor e sportello. Durante <strong>il</strong> tragitto ha lo sguardo fisso in alto, aderente al monitor.<br />

Dall’altro lato <strong>del</strong>la sala sento un giocatore dire “dimme se te serve un cavallo al galoppo che te lo do<br />

io” (sarà un informatore?). L’ippica è un <strong>gioco</strong> veloce. Permette di giocare velocemente e altrettanto<br />

velocemente perdere. A prima vista, noto due giocatori: l’uomo vestito di bianco e l’uomo di colore.<br />

L’uomo di colore continua a giocare, ha un viso cupo. Ad una prima osservazione l’estrazione socia<strong>le</strong><br />

è varia. Per la maggior parte riscontro una popolazione di ceto medio- basso. Entra qualcuno in giacca<br />

e cravatta, ma sono pochi. Alcuni sono ben vestiti, ma la loro sembra più un’ostentazione che <strong>il</strong> loro<br />

vero essere. La maggior parte dei giocatori ippici ha un giorna<strong>le</strong> in mano. Stanno studiando <strong>il</strong> cavallo<br />

su cui puntare. Mi diverte ascoltare due persone vicino a me, discutono sul fatto che ieri “hanno<br />

perso”, ma in realtà non hanno giocato. Nessuno di loro fino ad ora ha avuto reazioni esagerate.<br />

Ore 17.00<br />

A terra ci sono tutte <strong>le</strong> ricevute <strong>del</strong><strong>le</strong> giocate. Sembra un “cimitero <strong>del</strong><strong>le</strong> perdite”. Alcune sono<br />

strappate in tanti piccoli pezzettini, altre sono accartocciate e lanciate lontano. Operatori ed utenti<br />

hanno un rapporto quasi confidenzia<strong>le</strong>, scherzano, parlano anche di altro, si sorridono. Conoscono <strong>il</strong><br />

nome di tutti. Questo ribadisco essere segno <strong>del</strong> fatto che i giocatori sono da sempre in sala. Solo una<br />

donna fino ad ora è entrata in sala. Sono tutti uomini. C’è una preva<strong>le</strong>nza di 60enni, una buona parte<br />

osc<strong>il</strong>la tra i 35/45 anni e i ragazzi sono pochi. Le persone presenti in sala sembrano essere giocatori<br />

“prob<strong>le</strong>matici”. I giocatori sociali, non restano in sala, fanno la giocata e vanno via. Le slot sono poco<br />

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