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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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Dentro di me, poi, era sempre presente come una voglia di autodistruzione...ero diverso dagli altri,<br />

forse proprio perché tutti questi eventi a casa mia mi hanno fatto crescere in modo diverso...non lo so<br />

certe cose non te <strong>le</strong> spieghi, accadono e basta ... un po’ te <strong>le</strong> cerchi ... ma io ero talmente piccolo da<br />

non essere in grado di capire ciò che facevo e poi crescendo anche i prob<strong>le</strong>mi aumentano!”.<br />

Dovendo ricostruire i momenti più significativi <strong>del</strong> suo percorso di giocatore G. ritorna con la mente al<br />

1986 - 87 quando in seguito alla morte <strong>del</strong> padre ha cominciato a divertirsi pesantemente a poker e ad<br />

abbinare al <strong>gioco</strong> l’alcool: “In quel periodo mi ritrovavo con un gruppo di persone anche molto più<br />

grandi di me e già allora mi rendevo conto che ero finito in una situazione dalla qua<strong>le</strong> diffic<strong>il</strong>mente<br />

sarei uscito, ma fondamentalmente mi piaceva!<br />

Mi piaceva giocare in quell’ambiente, mi piaceva <strong>il</strong> fumo, <strong>il</strong> bicchiere, quindi <strong>il</strong> bere e <strong>il</strong> fumare...<br />

stordirsi, dimenticare, non pensare!<br />

E quello è stato l’inizio <strong>del</strong>la fine!<br />

C’è stato un episodio che ricordo in particolare in maniera un po’ negativa... avendo bevuto molto<br />

non mi accorsi che durante una partita eravamo rimasti in due, io e P. a casa sua. Gli altri erano<br />

andati via, ma avevo talmente bevuto che non mi sono reso conto di aver aperto la mano in una<br />

maniera non giusta... perciò secondo la regola ho dovuto pagare 36 volte <strong>il</strong> piatto! 144 m<strong>il</strong>a lire che<br />

20 anni fa non erano certo poche.<br />

Me ne tornai a casa così sconsolato, senza soldi, sbattendo da una parte all’altra e ma<strong>le</strong>dicendomi ad<br />

ogni passo... quella fu veramente una brutta serata.<br />

E ce ne sono stati tanti altri di questi episodi anche molto più malsani, molto più brutti!<br />

Una volta, abbastanza recentemente, ad un tavolo da 4, perdevo 1200 euro, anzi no 1 m<strong>il</strong>ione e 200<br />

m<strong>il</strong>a lire, quindi stiamo parlando di15 anni fa circa. Da poco era morto mio padre ed io giocavo in<br />

maniera molto più forte. Quella sera, dopo molti bicchieri bevuti, <strong>il</strong> mio conto era sceso di parecchio e<br />

sapevo che non avrei potuto coprirlo se continuavo a perdere, almeno non in quello stesso giorno...<br />

subentrò in me molta vergogna, molto fastidio, molta um<strong>il</strong>iazione... alla fine, infatti, mi mortificarono<br />

perché non potevo saldare subito <strong>il</strong> debito e <strong>il</strong> brutto è che ti senti ancora peggio perché pensi che la<br />

volta successiva gli stessi personaggi che ti stanno um<strong>il</strong>iando non ti pagheranno subito come stai<br />

facendo ora tu. Quella fu davvero una brutta serata, perché non prendevo mai una mano!”.<br />

Nell’arco <strong>del</strong>la sua vita, in gran parte dedicata al <strong>gioco</strong>, ci sono stati brevi intervalli di tempo in cui G.<br />

ha tentato di smettere o per sua volontà o aiutato dai fam<strong>il</strong>iari e dalla ex-moglie; tutti tentativi non<br />

andati a buon fine e che lo hanno visto anche tentare <strong>il</strong> suicidio in un momento di profondo sconforto:<br />

“ ci sono stati degli intervalli piuttosto brevi di non <strong>gioco</strong> ma appunto sono stati piuttosto brevi,<br />

durante i 6 mesi in Comunità, in un periodo <strong>del</strong> mio matrimonio, però spazi di tempo molto piccoli...<br />

”.<br />

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