"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons
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Cenni storici<br />
La storia <strong>del</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo è strettamente <strong>le</strong>gata alla storia <strong>del</strong>l’uomo, e ha sempre occupato un<br />
posto importante in tutte <strong>le</strong> culture, <strong>le</strong> società e <strong>le</strong> classi sociali.<br />
Si pensa che i primi giocatori d’azzardo fossero gli egizi, ma tracce si ritrovano anche in Cina, India<br />
e Giappone: antichi manoscritti narrano di forti scommesse al <strong>gioco</strong> dei dadi e al<strong>le</strong> corse dei carri 13<br />
come usanze diffuse.<br />
Anche nel<strong>le</strong> antiche civ<strong>il</strong>tà greca e romana era diffusa ta<strong>le</strong> attività. La passione popolare per i giochi<br />
era molto forte e la vittoria in una gara olimpica, ricompensata con una corona d’alloro, faceva <strong>del</strong><br />
giocatore un eroe.<br />
Nella Roma Imperia<strong>le</strong> <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> occupava una posizione r<strong>il</strong>evante, sia nella vita dei ricchi, sia in<br />
quella dei cittadini comuni: sui combattimenti dei gladiatori era possib<strong>il</strong>e scommettere con puntate<br />
chiamate “munera” e gli imperatori Claudio, Nerone e Caligola, avevano la fama di essere grandi<br />
scommettitori 14 . La propensione al <strong>gioco</strong> dei nostri avi è tuttora testimoniata da insegne, trovate in<br />
diverse taverne romane recanti la scritta panem et circenses, scommesse e giochi. Tacito 15 racconta<br />
che, nello stesso periodo, presso <strong>le</strong> popolazioni germaniche, si arrivava anche a mettere in <strong>gioco</strong> la<br />
moglie, i figli, e persino la propria libertà.<br />
Queste notizie sono una conferma <strong>del</strong> fatto che l’aspetto <strong>del</strong> vizio, <strong>del</strong>la forte attrazione (fino a<br />
diventare dipendenza) e <strong>le</strong> rovinose conseguenze <strong>del</strong>la patologia <strong>del</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo, percorrono<br />
la storia <strong>del</strong> <strong>gioco</strong> fin dal<strong>le</strong> prime testimonianze <strong>del</strong>la sua presenza. Durante questo lungo arco di<br />
tempo, infatti, non sono mancati esempi di giocatori compulsivi quali Nerone, Caligola e in ere<br />
più recenti Washington e Dostoevskij (autore de “Il giocatore” 16 , scritto per far fronte ai debiti di<br />
<strong>gioco</strong>). Attorno al XII e XIII secolo fanno la loro comparsa <strong>le</strong> corse dei cavalli (chiamate inizial-<br />
mente lo “sport dei re”) mentre <strong>le</strong> lotterie appaiono per la prima volta nel XVI secolo su iniziativa<br />
di Elisabetta I d’Ingh<strong>il</strong>terra, per far fronte ad una situazione debitoria, e diventano presto popolari<br />
in tutta Europa.<br />
13 G. Lavanco, Psicologia <strong>del</strong> Gioco d’azzardo. Prospettive psicodinamiche e sociali, McGraw-H<strong>il</strong>l, Mi-lano 2001,<br />
pp.5-6.<br />
14 M. Dickerson, La dipendenza da <strong>gioco</strong>. Come diventare giocatori d’azzardo e come smettere, Ed. Gruppo Abe<strong>le</strong>,<br />
Torino 1993.<br />
15 P.C. Tacito, Agricola, Germania, Dialogo sull’oratoria, Garzanti, M<strong>il</strong>ano, 1991, pp.161-163.<br />
In De origine et situ Germanorum Tacito una descrive usi e costumi dei germani e racconta <strong>del</strong>la loro passione sfrenata<br />
per <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo.<br />
16 F. Dostoevskij , Il giocatore, cit.<br />
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