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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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Nella sua famiglia di origine ricorda che un fratello di sua madre giocava a carte e ai cavalli. G. non<br />

l’ha conosciuto bene perché è morto quando lui era molto piccolo tuttavia sua madre spesso lo<br />

paragonava a lui per i suoi “brutti modi fare, <strong>il</strong> tono di voce alto” G. ricorda che la madre gli diceva:<br />

“Sei come mio fratello... dove sei stato? Al bar a giocare?”, però aggiunge: “Le cifre erano molto<br />

molto diverse, mio zio si è giocato tutto...era <strong>il</strong> classico giocatore incallito”.<br />

Il padre, invece, che è morto quando G. era giovanissimo senza avere <strong>il</strong> tempo di rendersi conto <strong>del</strong>la<br />

patologia <strong>del</strong> figlio non ha mai giocato: “Ma per mio padre come per mio suocero <strong>il</strong> divertimento era<br />

altro non certo <strong>il</strong> <strong>gioco</strong>”.<br />

Ripensando al suo passato di giocatore incallito (ora G. dopo <strong>il</strong> periodo di terapia psicologica sta<br />

superando la sua patologia) prova emozioni fortemente negative sente di aver perso tempo. Racconta:<br />

“Avrei potuto spendere <strong>le</strong> mie giornate diversamente, ma forse al<strong>le</strong> volte sono stato troppo rigido,<br />

troppo severo nel condannarmi ”.<br />

Guardando al futuro, invece, si sente in dovere di lasciare un messaggio agli altri e, soprattutto “A chi<br />

mi ascolterà... soprattutto a voi che state facendo questa intervista, vorrei dire che occorre fare<br />

qualcosa per questa piaga, perché oramai <strong>le</strong> persone sperano nel <strong>gioco</strong> per riuscire a sistemarsi... <strong>il</strong><br />

messaggio che arriva è questo! Ti faccio un esempio, l’altro giorno parlavo con un mio amico <strong>del</strong><br />

padrone <strong>del</strong> bar dove andiamo abitualmente e pensavamo – lo vedi...?! Questo <strong>del</strong> bar vende 3 caffè al<br />

giorno...ma poi fa 6m<strong>il</strong>a euro d’incasso al mese con <strong>le</strong> macchinette...allora cosa voglio dire...Lo Stato<br />

e tutti gli altri enti preposti non stanno gestendo bene la questione <strong>del</strong> <strong>gioco</strong>... Lo Stato ci guadagna<br />

solo e ci guadagna parecchio e poi c’è di mezzo anche la malavita. Quello che contesto di più, poi,<br />

sono i messaggi pubblicitari così numerosi. Alcuni messaggi inducono <strong>le</strong> persone a giocare tanto nella<br />

speranza di poter cambiare la propria vita neanche in un giorno, in un attimo... e questo, secondo me,<br />

è profondamente negativo! Il senso <strong>del</strong> sacrificio vero e proprio non esiste, ormai l’idea dominante<br />

nella società è che con <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> risolvi tutto e subito. E’ in atto un processo di massificazione di questo<br />

messaggio... non è più un fatto individua<strong>le</strong> ... ormai riguarda tutta la società. Io sono riuscito a<br />

seguire un percorso (terapeutico) e sono riuscito a mettere a freno certe cose perché avevo <strong>le</strong> spal<strong>le</strong><br />

forti... ma chi non ce la fa?!”.<br />

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