"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons
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Due fattori, la diffusione <strong>del</strong> <strong>gioco</strong> (sono circa 120.000 gli esercizi che ne sono provvisti) e la puntata<br />
bassa a fronte di un payout tra i più alti <strong>del</strong>l’intero settore (75%), possono essere considerati <strong>le</strong> ragioni<br />
principali <strong>del</strong> successo <strong>del</strong><strong>le</strong> NewSlot.<br />
Per comprendere meglio la diffusione e <strong>il</strong> significato <strong>del</strong> <strong>gioco</strong> di cui sopra abbiamo tracciato, per<br />
quanto possib<strong>il</strong>e, una quanto più esaustiva fotografia “tecnico-numerica”, risulta però importante an-<br />
che non trascurare ma anzi analizzare <strong>le</strong> motivazioni che vi sottendono. Un’indagine realizzata nel<br />
2008 da Demetra -Osservatorio Gioco & Giovani – Nomisma (su un campione rappresentativo <strong>del</strong>la<br />
popolazione italiana di età superiore a 15 anni. Il margine massimo di errore al livello fiduciario <strong>del</strong><br />
95% è pari a 4%.) risulta essere una <strong>del</strong><strong>le</strong> più attente nel mettere in luce i principali comportamenti<br />
di consumo degli italiani nel settore <strong>del</strong> <strong>gioco</strong>. Nello specifico si evince, in primis, che <strong>il</strong> significato<br />
attribuito al <strong>gioco</strong> assume contorni profondamente discordanti in funzione <strong>del</strong>la fruizione (giocatori/<br />
non giocatori).<br />
Alla domanda, infatti, “Giocare è …” quasi la metà dei giocatori (<strong>il</strong> 43%) ha risposto “la speranza di<br />
vincere soldi”, individuando così nella possib<strong>il</strong>ità di veder mutata la propria condizione economica,<br />
con una spesa contenuta, <strong>il</strong> principa<strong>le</strong> stimolo a giocare. Tuttavia <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> può essere anche un’espres-<br />
sione secondaria di hobby e passioni, una tradizione socia<strong>le</strong>. In questo senso <strong>il</strong> 20,2% dei giocatori ha<br />
visto <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> come “un divertimento”. L’indagine ha messo in luce che anche tra i giocatori vi sono<br />
posizioni critiche e negative. Il 15,9%, infatti, vede <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> come “una perdita di denaro”, l’8,2%<br />
come “una dipendenza” e <strong>il</strong> 4,7 come “un rischio”. Risulta preoccupante la quota di giocatori che lo<br />
vive come una dipendenza: l’8,2%, infatti, equiva<strong>le</strong> a dire che oltre due m<strong>il</strong>ioni di italiani lo vivono<br />
con prob<strong>le</strong>maticità. Il che aumenterebbe se si considera anche la percentua<strong>le</strong> (<strong>il</strong> 5%) di chi lo vive<br />
come un rischio, ossia la possib<strong>il</strong>ità di cadere nella dipendenza.<br />
Ovviamente la posizione critica è maggiore nei risultati ottenuti dal<strong>le</strong> interviste agli italiani non gio-<br />
catori. Per <strong>il</strong> 37% <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> è “perdita di denaro”, anche se l’aspettativa di una vincita in denaro rimane<br />
abbastanza alta anche per <strong>il</strong> 18,5% di chi non gioca. A seguire sempre <strong>il</strong> 18,5% dei non giocatori lo<br />
ritiene una dipendenza, <strong>il</strong> 9,5% un rischio e soltanto <strong>il</strong> 6,9% un divertimento.<br />
Dalla ricerca Nomisma si mette in luce <strong>il</strong> fatto che rischio e dipendenza ricorrono sia tra chi gioca che<br />
tra chi non gioca. In questo senso la ricerca è andata ad analizzare anche la percezione degli italiani<br />
rispetto alla disponib<strong>il</strong>ità di informazioni adeguate sul <strong>gioco</strong> e <strong>le</strong> sue possib<strong>il</strong>i implicazioni negative, da<br />
cui si evidenzia che <strong>il</strong> 53% degli italiani ritiene che l’informazione sia assolutamente carente soprattut-<br />
to riguardo alla possib<strong>il</strong>ità di dipendenza da <strong>gioco</strong>, mentre <strong>il</strong> 32, 8% ha risposto “sì, ma solo in parte”,<br />
e solo l’8,7% ha risposto “sì, comp<strong>le</strong>tamente”. Dunque quasi l’86% degli italiani richiedono più infor-<br />
mazioni sui rischi connessi al <strong>gioco</strong> e ritengono insufficiente l’opera di sensib<strong>il</strong>izzazione sinora attuata.<br />
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