"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons
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antichi che descrivono forti scommesse al <strong>gioco</strong> dei dadi e al<strong>le</strong> corse con i carri in Asia, conferma<br />
come <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> non possa essere circoscritto ad un unico luogo o tempo.<br />
Da sempre, dunque, l’uomo per sopravvivere e per rendere più tol<strong>le</strong>rab<strong>il</strong>e la propria dimensione<br />
esistenzia<strong>le</strong> ed esorcizzare <strong>le</strong> cariche negative, ha dovuto trovare degli strumenti di canalizzazione<br />
<strong>del</strong> proprio disagio. Numerosi studi hanno evidenziato come i volumi di <strong>gioco</strong> aumentino in<br />
concomitanza con i periodi a più contenuto tenore di speranza 2 e viceversa diminuiscano in tempi<br />
di relativo benessere.<br />
Per quanto riguarda la normativa statutaria dei giochi, nel corso dei secoli, è segnata da una continua<br />
osc<strong>il</strong>lazione tra proibizione e tol<strong>le</strong>ranza. In effetti <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> è contraddistinto da un’ambiguità di<br />
fondo determinata dal ruolo che lo Stato deve e vuo<strong>le</strong> assumere di fronte ad esso.<br />
Non a caso come ha descritto Gherardo Ortalli nel suo scritto “Lo Stato e <strong>il</strong> Giocatore”: “proprio in<br />
ta<strong>le</strong> processo di disciplinamento si era anche costruita quella zona grigia di marginalità di ambigua<br />
penombra e contenimento nella qua<strong>le</strong> si tol<strong>le</strong>rava quanto rimaneva oggetto di condanna mora<strong>le</strong> e<br />
giuridica. In questa area franca in cui veniva di fatto <strong>le</strong>gittimata l’<strong>il</strong><strong>le</strong>gittimità, comincia ad inserirsi a<br />
partire dal Duecento in prima persona lo Stato: come gestore, monopolista, titolare, concessionario<br />
<strong>del</strong> <strong>gioco</strong> proibito.”<br />
Le radici culturali <strong>del</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo in Italia si possono ricondurre invece al <strong>gioco</strong> <strong>del</strong> lotto.<br />
Questo infatti era già diffuso a Genova nel XVI secolo e al 1638 risa<strong>le</strong> l’apertura <strong>del</strong>la prima casa<br />
da <strong>gioco</strong> istituita e gestita dallo Stato: <strong>il</strong> Ridotto di Venezia. Da questa data <strong>il</strong> numero <strong>del</strong><strong>le</strong> case<br />
da <strong>gioco</strong> si moltiplicò rapidamente, tanto che nel 1797, anno <strong>del</strong>la caduta <strong>del</strong>la Serenissima, se<br />
ne contavano ben 136. Tuttavia la storica intol<strong>le</strong>ranza verso <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo può considerarsi<br />
veramente superata, eccetto casi particolari, solo agli inizi <strong>del</strong>l’Ottocento in periodo napo<strong>le</strong>onico,<br />
quando fu emesso <strong>il</strong> primo decreto <strong>le</strong>gislativo atto a sancire <strong>il</strong> riconoscimento <strong>del</strong><strong>le</strong> case da <strong>gioco</strong>.<br />
Secondo questa disposizione i giochi d’azzardo non erano più puniti dalla <strong>le</strong>gge, a patto che venissero<br />
esercitati in locali adibiti a questo scopo: i cosiddetti casinò.<br />
Il rapporto morboso che si instaura tra l’uomo e <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo è stato analizzato e descritto da<br />
numerosi maestri <strong>del</strong>la <strong>le</strong>tteratura internaziona<strong>le</strong> tra cui Dostoevskij, Landolfi, Puskin, Schnitz<strong>le</strong>r,<br />
Zweig e molti altri. Paral<strong>le</strong>lamente sul versante scientifico numerosi psicologi, psichiatri e<br />
psicanalisti, ed esponenti <strong>del</strong><strong>le</strong> differenti scuo<strong>le</strong> hanno dedicato studi approfonditi a questa <strong>del</strong>icata<br />
prob<strong>le</strong>matica (si rimanda per approfondimenti in merito alla relazione dedicata).<br />
In età contemporanea <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> assume ruoli e funzioni specifiche: tra momento ludico e finanziamento<br />
indiretto <strong>del</strong> b<strong>il</strong>ancio <strong>del</strong>lo Stato – attraverso la voce Entrate Speciali – <strong>il</strong> lotto e <strong>le</strong> lotterie assumono<br />
2 G. Imbucci “<strong>il</strong> Gioco” Venezia, Mars<strong>il</strong>io 1997<br />
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