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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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3.9 Storia di vita di R.<br />

40 anni, romano<br />

Sing<strong>le</strong>, vive da solo<br />

Socio di una sala b<strong>il</strong>iardo<br />

Giochi Favoriti: Il <strong>gioco</strong> d’azzardo in genera<strong>le</strong> Poker e Videopoker su tutti, <strong>le</strong> scommesse<br />

sportive<br />

Da circa 7 mesi sta seguendo un percorso terapeutico presso la S.I.I.Pa.C. di Bolzano<br />

Il rapporto con <strong>il</strong> Gioco<br />

R. ha iniziato a giocare fin da giovanissimo, 15-16 anni, rendendosi conto da subito che <strong>il</strong> suo modo di<br />

giocare e di vivere <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> erano profondamente diversi da quelli dei suoi amici: “Ho iniziato quando<br />

avevo circa 15-16 anni, mentre frequentavo <strong>il</strong> liceo scientifico. Con i compagni di scuola<br />

organizzavamo <strong>del</strong><strong>le</strong> partite a poker nei salotti <strong>del</strong>l’uno o <strong>del</strong>l’altro, mi riferisco al vecchio poker,<br />

quello a 5 carte. Già all’epoca sentivo che avevo una predisposizione in più rispetto agli altri. Ero<br />

quello che vo<strong>le</strong>va allungare l’orario che avevamo prefissato e che partecipava con un’emotività molto<br />

più forte degli altri! Sentivo un’adrenalina, una sensazione di piacere quando giocavo al poker!”.<br />

Dopo <strong>il</strong> poker R. ha cominciato a giocare ai videopoker (all’epoca clandestini) sentendo crescere<br />

dentro di sé un ma<strong>le</strong>ssere, un disagio al qua<strong>le</strong> non sa dare un nome, che lo spingeva a ricercare quel<strong>le</strong><br />

emozioni positive ed intense che solo <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> era in grado di dargli. Poi, con <strong>il</strong> passare degli anni, ha<br />

cominciato a provare anche ad altri tipi di <strong>gioco</strong> fino a sperimentare tutti i nuovi prodotti introdotti sul<br />

mercato: “Il fatto che lo Stato ha cominciato a proporre <strong>del</strong><strong>le</strong> alternative al poker, dal<strong>le</strong> macchinette,<br />

al<strong>le</strong> Slot-Machine, ai Gratta e vinci, al<strong>le</strong> sa<strong>le</strong> Bingo, al<strong>le</strong> scommesse sportive, dove ti puoi godere<br />

l’avvenimento sportivo in diretta avendo simultaneamente l’emozione di aver puntato una somma di<br />

soldi o sull’ 1 o sulla X o sul 2 o addirittura sul risultato esatto, sulla somma dei goal. Insomma chi<br />

più ne ha più ne metta... ha favorito e alimentato la mia passione... passione che oggi definirei<br />

patologia.<br />

C’è stata un’escalation, una progressione! Ho iniziato ad investire sempre più tempo e,<br />

conseguentemente, denaro per poter compensare e soddisfare quello che per me era un bisogno.<br />

Se non giocavo sentivo che mi mancava qualcosa ... avevo questa dipendenza, questo bisogno assoluto<br />

di dover scommettere anche più volte al giorno.<br />

All’inizio perdevo e quindi si innescava la voglia di vincere, di riprendermi i soldi che avevo perso e si<br />

è creato un meccanismo che poi è diventato proprio cronico!<br />

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