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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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patia) oramai socialmente e clinicamente riconosciuta (si v. in tal senso <strong>il</strong> ddl n. 284 in atti recante<br />

“Misure a sostegno di interventi contro <strong>le</strong> dipendenze comportamentali ed <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo patologico”;<br />

ancora <strong>il</strong> DDL <strong>del</strong> senato n. 942 <strong>del</strong> 23 luglio 2008).<br />

Il <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong><strong>le</strong> c.d. ludopatie è, infatti, generalmente riconosciuto – come peraltro già eviden-<br />

ziato da diverse pronunce giurisprudenziali – assumendo una vera e propria r<strong>il</strong>evanza giuridica oltre<br />

che socia<strong>le</strong> proprio <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo patologico.<br />

Oltre alla nota sentenza <strong>del</strong> Tar Lazio sede di Roma n. 7079 <strong>del</strong> 2009 e alla decisione <strong>del</strong> Consi-<br />

glio di Stato n. 359 <strong>del</strong> 2010, si evidenziano (fonte: http://centrostudi.gruppoabe<strong>le</strong>.org/gambling/?q=node/237)<br />

Cassazione – Sezione lavoro – sentenza 11 gennaio – 21 marzo 2008, n. 7650, dove nel caso di<br />

un dipendente <strong>del</strong><strong>le</strong> Poste italiane che aveva ricorso contro <strong>il</strong> proprio licenziamento per essersi reso<br />

responsab<strong>il</strong>e, in qualità di porta<strong>le</strong>ttere, <strong>del</strong>l’appropriazione continuata di somme di danaro riscosse<br />

all’atto <strong>del</strong>la consegna di materia<strong>le</strong> posta<strong>le</strong> gravato di assegno i Supremi Giudici pur confermando<br />

<strong>il</strong> licenziamento, hanno evidenziato come la “forte propensione al <strong>gioco</strong> d’azzardo riscontrata nel lavo-<br />

ratore non va<strong>le</strong>va a giustificare o ad attenuare la gravità <strong>del</strong>l’addebito, qua<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mento idoneo a pregiu-<br />

dicare irreparab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> vincolo fiduciario. Ma <strong>il</strong> porta<strong>le</strong>ttere non si è dato per vinto ed ha contestato<br />

a piazza Cavour <strong>il</strong> verdetto d’appello, per non avere tenuto conto di una Ctu che aveva accertato che<br />

quando rubava si trovava nella condizione di non poter controllare la sua volontà a causa <strong>del</strong>la patolo-<br />

gica dipendenza dal videopoker”.<br />

Ancora si veda Cass. pen. Sez. VI, (ud. 20-01-2005) 01-03-2005, n. 7694, in un caso di un sogget-<br />

to indagato per <strong>il</strong> reato di peculato per essersi appropriato, nella sua qualità di direttore <strong>del</strong>l’Istituto,<br />

di una somma non inferiore a euro 400.000,00, la Corte nell’accogliere <strong>il</strong> ricorso ha evidenziato<br />

che “in riferimento al <strong>gioco</strong> d’azzardo, non si sarebbe considerato che ta<strong>le</strong> vizio avrebbe rappresentato<br />

per <strong>il</strong> G. una “valvola di sfogo” in relazione alla sua diffic<strong>il</strong>e vita coniuga<strong>le</strong> e che proprio la intervenuta<br />

separazione con <strong>il</strong> coniuge avrebbe definitivamente interrotto ta<strong>le</strong> spira<strong>le</strong>, come dimostrato anche dal pro-<br />

gramma terapeutico (per sottrarsi a ta<strong>le</strong> giogo) al qua<strong>le</strong> l’indagato si sarebbe volontariamente sottoposto”<br />

censurando la decisione <strong>del</strong> giudice di merito per cui <strong>il</strong> “rischio di reiterazione <strong>del</strong> reato” per essere <strong>il</strong><br />

prevenuto affetto da GAP (Gioco da azzardo patologico), condizione che, a seguito. <strong>del</strong> licenziamento e<br />

<strong>del</strong>la assenza di altre fonti di rendita, avrebbe reso probab<strong>il</strong>e una sua ricaduta nella commissione di reati<br />

<strong>del</strong>la stessa specie.<br />

Ancora si veda Cass. pen. Sez. VI, (ud. 07-05-1998) 02-07-1998, n. 7806, ha investito <strong>il</strong> <strong>del</strong>icato<br />

tema inerente al<strong>le</strong> conseguenze fam<strong>il</strong>iari indotte dal <strong>gioco</strong> d’azzardo statuendo che “In tema di<br />

violazione degli obblighi di assistenza fam<strong>il</strong>iare la condizione di impossib<strong>il</strong>ità economica <strong>del</strong>l’obbligato<br />

va<strong>le</strong> come scriminante soltanto se essa si estende a tutto <strong>il</strong> periodo di tempo nel qua<strong>le</strong> si sono reiterate<br />

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