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"il gioco d'azzardo - le ludopatie" analisi del fenomeno - Codacons

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Fenomenologia<br />

Secondo Callois 41 , <strong>il</strong> <strong>gioco</strong> d’azzardo non è altro che un modo per poter gareggiare con <strong>il</strong> proprio de-<br />

stino, nell’<strong>il</strong>lusione di dominarlo, di “controllare l’incontrollab<strong>il</strong>e”, e quasi tutte <strong>le</strong> teorie conferma-<br />

no che questo senso d’onnipotenza può essere messo in relazione a qualche forma d’insoddisfazione<br />

o debo<strong>le</strong>zza, al senso di sopraffazione <strong>del</strong>la realtà, alla disgregazione <strong>del</strong>la famiglia o all’incertezza<br />

circa <strong>il</strong> proprio futuro economico. In sintesi, <strong>il</strong> <strong>gioco</strong>, corrisponde ad un bisogno di rincorrere un<br />

immediato sollievo, e praticarlo produce un senso di potere che in ogni caso, come ben evidenziano<br />

gli Ansbacher 42 , lascia intravedere un acuto sentimento d’inferiorità sottolineato dall’impazienza,<br />

dall’irritab<strong>il</strong>ità e dai sintomi nevrotici quali l’ansia o la depressione. La finzione <strong>del</strong>la “fac<strong>il</strong>e vincita”<br />

permette al soggetto di percepire, mentre gioca, una sensazione di benessere ma, più tardi, di fronte<br />

al<strong>le</strong> perdite economiche, <strong>il</strong> sogno a occhi aperti svanisce lasciando spazio ad una sensazione di fal-<br />

limento, di incapacità o di essere sfortunato che, ancora una volta, va a rinforzare <strong>il</strong> suo comp<strong>le</strong>sso<br />

d’inferiorità.<br />

Nella storia di questo tipo di giocatore, però, molto spesso ricorre , all’inizio <strong>del</strong> percorso in discesa,<br />

una vincita ritenuta importante, in termini economici ed emotivi e che acquista una decisa tona-<br />

lità positiva . Successivamente <strong>il</strong> giocatore cercherà di riattualizzare (prima fase <strong>del</strong>la rincorsa). La<br />

“grande vincita”, sempre piacevolmente ricordata dal paziente durante la fase <strong>del</strong>l’inquadramento<br />

diagnostico, funge così da meccanismo di rinforzo all’idea di essere “fortunato” e/o di poter confi-<br />

dare sul<strong>le</strong> proprie capacità per trionfare sulla “cieca sorte”. Rinforzato dall’ “esperienza vittoriosa”<br />

si insinua nel giocatore un’erronea aspettativa di successo, troppo alta rispetto a quanto <strong>il</strong> caso gli<br />

possa garantire; ora può inseguire un’altra finzione, quella di essere “vicino” alla vincita. Fantasti-<br />

ca successi strab<strong>il</strong>ianti ed inizia a modificare <strong>il</strong> comportamento di <strong>gioco</strong>: lo pensa costantemente,<br />

attribuisce a ciò che gli capita durante <strong>il</strong> giorno un significato premonitore , aumenta <strong>il</strong> numero<br />

di giocate e scommette cifre di denaro sempre più alte; sfida la fortuna certo di non poter perdere.<br />

Tuttavia <strong>il</strong> prezzo da pagare è altissimo perché, alla fine, è destinato alla sconfitta e, una volta svanita<br />

la sensazione di invincib<strong>il</strong>ità, subentrano angoscia, rabbia ed irrequietezza. Il <strong>gioco</strong> d’azzardo diven-<br />

ta <strong>le</strong>ntamente ed inevitab<strong>il</strong>mente una passione-ossessione: rimane l’unico modo che <strong>il</strong> giocatore ha<br />

per mantenere alto <strong>il</strong> livello <strong>del</strong><strong>le</strong> sue emozioni, ma, soprattutto, crede sia <strong>il</strong> solo mezzo per risanare<br />

<strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio <strong>del</strong><strong>le</strong> perdite che si fanno sempre più ingenti. Egli punta e rischia più denaro di quanto<br />

non potrebbe permettersi nella speranza di recuperare i debiti contratti (seconda fase <strong>del</strong>la rincorsa).<br />

41 R.Callois, I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine, cit.<br />

42 H.L. Ansbacher, R.R. Ansbacher, La Psicologia Individua<strong>le</strong> di Alfred Ad<strong>le</strong>r, Martinelli, Firenze, 1997<br />

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