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l’acquisizione di essa produrrebbe un effetto così pregiudizievole per i princìpi<br />
dell’equo processo, da rendere necessaria la sua esclusione 355 .<br />
Va detto, tuttavia, che l’entrapment di per sé non comporta necessariamente<br />
l’esclusione della prova ottenuta attraverso le attività degli agenti provocatori, sono<br />
piuttosto poste in risalto circostanze nelle quali l’operazione undercover deve essere<br />
considerata eccessivamente pregiudizievole per l’equità del procedimento. In modo per<br />
certi versi non dissimile dall’elaborazione della giurisprudenza nordamericana in<br />
relazione al cosiddetto “test oggettivo”, tra i fattori da tenere in considerazione figurano<br />
le modalità della condotta dell’agente, la sua idoneità a istigare l’imputato a commettere<br />
un reato che altrimenti non sarebbe stato realizzato, il ruolo attivo o passivo assunto<br />
dall’agente per ottenere la prova, l’eventuale presenza di prove documentali<br />
incontrovertibili sull’accaduto, la natura della prova e l’eventuale abuso compiuto nel<br />
porre domande che avrebbero dovuto essere correttamente formulate da un ufficiale di<br />
polizia in conformità alla regolamentazione normativa 356 . In un caso emblematico, la<br />
High Court respinse l’appello di un soggetto al quale un agente provocatore aveva<br />
proposto di acquistare droga , rilevando che il processo aveva dimostrato come l’attività<br />
di spaccio dell’imputato fosse un fatto abituale, e non isolato 357 .<br />
Infine, in altri interventi la House of Lords – pur escludendo la configurabilità di<br />
una causa sostanziale di non punibilità per effetto dell’entrapment – ha potenziato<br />
sensibilmente la tutela del soggetto indotto alla commissione del reato dall’attività di<br />
polizia, affermando che tale situazione può determinare una paralisi della pretesa<br />
punitiva, in quanto integra una fattispecie di “abuso del processo”, se la condotta degli<br />
organi investigativi è andata oltre ciò che è possibile attendersi da altri soggetti nelle<br />
circostanze concrete. Di converso, si ritiene legittima la condotta consistente nell’offrire<br />
all’accusato un’opportunità non eccezionale di commettere il reato 358 . Non è<br />
trascurabile, come sottolineato dalla stessa dottrina 359 , che, sebbene la ratio di questa<br />
nuova impostazione sia stata individuata nella duplice esigenza di prevenire abusi del<br />
potere esecutivo e di proteggere l’integrità del sistema della giustizia penale, vi sia una<br />
355 S. VINCIGUERRA, Diritto penale inglese comparato. I principi, Padova, 2002, 417.<br />
356 Così LORD TAYLOR nel caso Queen v. Smurthwaite and Grill, 1994, 1 All Er, 898; M. HIRST, Andrew &<br />
Hirst on Criminal Evidence, Bristol, 2001, 399.<br />
357 S. VINCIGUERRA, op. cit., 418.<br />
358 A. BALSAMO, Le operazioni sotto copertura nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti<br />
dell’uomo, in Cass. pen., 2008, 2641; A. P. SIMESTER – G. R. SULLIVAN, Criminal Law, cit., 605; A.<br />
ASHWORTH, Principles of Criminal Law, cit., 237.<br />
359 A. P. SIMESTER – G. R. SULLIVAN, Criminal Law, cit., 605; A. ASHWORTH, Principles of Criminal Law,<br />
cit., 237.<br />
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