LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani
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vento non ci permetteva di tenere l’ombrello aperto; era necessario ripararci<br />
dal freddo. La buona superiora ci dette due coperte che mettemmo in testa,<br />
e in quell’arnese attraversammo le vie di Carpi. Fu proprio il caso di dire:<br />
Questa é perfetta letizia!<br />
Fu un vero problema per il Cappellano trovare un luogo dove celebrare.<br />
In un posto mancavano le finestre, in un altro non era possibile per altre<br />
ragioni. Finalmente si decise per un dormitorio; parecchi si comunicarono e<br />
quella Messa fu assai commovente. Il Cappellano chiese al Direttore il permesso<br />
di andare ogni giorno a celebrare la Messa tra gli internati, ma non gli<br />
fu concesso e così i poveri Tripolini rimasero senza quel conforto. Se ne rammaricarono<br />
soprattutto gli impareggiabili giovani di Azione Cattolica.<br />
Mons. Riberi non si vedeva e la nostra permanenza a Carpi pareva che dovesse<br />
necessariamente protrarsi. Questa soluzione era piena di difficoltà per noi<br />
che avevamo lasciato tutto o quasi tutto ad Alatri.<br />
Dolorosa decisione<br />
Intanto il Campo passò sotto la direzione tedesca e fu dichiarato che le suore<br />
sarebbero state accettate nel campo, al patto però di essere considerate come<br />
vere internate. Ci saremmo adattate anche a questo, ma tante sarebbero state<br />
le difficoltà e i pericoli: non ultimo quello di essere trasportate in Germania.<br />
Vi erano inoltre difficoltà di ordine morale. Tutto considerato, fummo consigliate<br />
a deciderci di tornare a Roma. Questa decisione, preceduta da intense<br />
preghiere, ci sembrò conforme alla volontà di Dio. Soprattutto la voce del<br />
Cappellano ci sembrò quella di Dio. La partenza fu definitivamente decisa.<br />
Il Cappellano, per conto suo, rimaneva nella dolce speranza di poter restare.<br />
I giorni che sostammo a Carpi furono tutti spesi nel fare acquisti per i<br />
Tripolini: da mattina a sera fu un continuo girare. Per lo stesso scopo, ci<br />
recammo anche ripetutamente a Modena, liete di poter sollevare un poco quei<br />
nostri cari. Solo una volta però ci fu concesso di entrare nel campo per la<br />
distribuzione. Un’altra volta ci fu concesso di farlo solo attraverso il reticolato;<br />
e da allora non li vedemmo più.<br />
Tornammo tuttavia per risalutarli definitivamente, nella dolcissima speranza<br />
di trovare un pò più di bontà in coloro che erano addetti al comando. Ma ci<br />
eravamo illuse. Ci fu fatto rispondere da uno dei funzionari, e non so se era<br />
vero, che quel giorno, per alcune circostanze, non era possibile entrare. Che<br />
amarezza! Il giorno dopo saremmo dovute ripartire. Intanto lontano, dalla<br />
parte di Verona si udiva il rumore di un lungo bombardamento.<br />
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