LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani
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accostarono numerosissime persone. Dopo la S. Messa un ragazzo tripolino<br />
pronunziò un caldo e sentitissimo indirizzo di omaggio al Santo Padre e una<br />
piccola croata di poco più di tre anni recitò una graziosa poesia in italiano. È<br />
inutile dire che ebbe carezze dal Nunzio. Una modesta colazione fu servita dalle<br />
Suore. Il minuscolo refettorio era stato preparato per la circostanza con l’aiuto<br />
di tutti. Per dare a quella modestissima agape una tinta di festa pontificia i<br />
tovaglioli erano stati piegati a forma di colomba con un ramoscello di ulivo in<br />
bocca: lo stemma di Pio XII. In seguito furono fatte fotografie. Il desinare fu<br />
offerto ad Alatri da mons. Facchini. Nel pomeriggio il Nunzio visitò le infermerie<br />
ed alcune baracche. Visite di alte personalità furono frequenti al campo.<br />
Rappresentanti della Croce Rossa, della Legazione svizzera, Ispettori del<br />
Ministero, alti ufficiali dell’esercito, tutti si recarono alle scuole, interessandosi<br />
all’opera e compiacendosi dei ragazzi.<br />
Assistenza paterna<br />
Le due figure che maggiormente emergono nel quadro del campo sono quelle<br />
di mons. Facchini, vescovo di Alatri e del cappellano Padre Goffredo<br />
Anfussi. Sono figure che rimarranno indelebilmente scolpite nel cuore di tutti<br />
gli internati che ne faranno conoscere il nome anche ai più lontani nipoti.<br />
Parlerò del primo in questo capitolo; del secondo parlerò a suo tempo, inquadrandolo<br />
nella vita spirituale del campo.<br />
Mons. Facchini, anima di apostolo, considerò gli internati, fin dal loro primo<br />
arrivo, cuore del suo cuore. Ed il suo è uno di quei cuori che traggono le proprie<br />
aspirazioni, le proprie energie dal cuore stesso di Dio. Egli solo sa il<br />
lavoro, le lotte che dovette sostenere per tutelare i diritti degli internati, per<br />
difenderli dai soprusi, per dar loro aiuti materiali e morali. Le sue visite al<br />
campo erano frequenti; spesso veniva a piedi, non badando al freddo, al<br />
caldo, alla pioggia. Al suo arrivo molti gli si facevano incontro, sapendo di<br />
avere in lui un padre vigile e buono che di tutti si interessava, che a tutto provvedeva<br />
e prendeva rimedi, e sempre con quella dirittura morale che è la<br />
caratteristica del suo spirito e che sfida uomini e cose. Anche con gli sfollati<br />
si dimostrò vero padre.<br />
Quando cominciarono gli sfollamenti dai paesi vicini al fronte, le sue energie<br />
si moltiplicarono, le sue industrie crebbero col crescere dei bisogni.<br />
Procurò viveri, letti, abiti, medicinali; lui stesso rimase per ore a sorvegliare<br />
la cucina economica, ad aiutare nella distribuzione della minestra a centinaia<br />
di sfollati che da giorni non mangiavano e che si succedevano nell’arrivo.<br />
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