LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

L’ARMISTIZIO
Se il 25 luglio non produsse ripercussioni, ben altra situazione si registrò a
seguito dell’armistizio dell’8 settembre e l’allontanamento dei carabinieri e di
buona parte degli agenti di P.S.. Scrisse il Prefetto Gullotta:
“Il contegno degli internati croati diviene sempre più aggressivo, anche per il
fatto che ad essi, data la difficilissima situazione alimentare della provincia,
non può distribuirsi il vitto giornaliero se non limitatamente al pane, a patate
e a quegli altri generi che
offre il mercato locale. Ad
aggravare tale difficile situazione
di cose, è intervenuto un
nuovo inconveniente: da dieci
giorni in qua, un aereo di
nazionalità sconosciuta, quasi
tutte le sere, alla stessa ora,
sorvola il campo, eseguendo
mitragliamenti; il 10 ottobre
sganciava anche due bombe
dirompenti sulle baracche della
Direzione, che hanno subito
gravi danni. A ciò è da aggiungere
il contegno deplorevole dei
funzionari di P.S. rimasti tuttora
in servizio al campo, i quali
si mantengono indifferenti e
passivi di fronte al disordine
che vi regna, subdolamente istigando
internati ed agenti di P.S.
a rivoltarsi contro la direzione,
e profittando, appunto, della confusione, per procedere ad indebiti profitti,
specialmente per quello che riguarda il materiale vestiario e lettereccio”.
ARRIVA LA GUERRA. VERSO LA CHIUSURA DEL CAMPO.
La guerra sempre più vicina e la conseguente aumentata insicurezza, fece
prendere in considerazione l’idea di trasferire gli internati in città, ad Alatri,
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