LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

l’unica proposta che io sento di poter fare in base all’esperienza avuta in questi
cinque anni nei quali ci siamo occupati di questo Campo; il mio augurio è
che venga esaminata e accettata l’idea di una Fondazione, come del resto
hanno fatto egregiamente a Fossoli e in Calabria, che porti avanti la valorizzazione
di questo Campo, per quello che rappresenta e soprattutto per l’insegnamento
che può derivarne alle generazioni future e in particolare ai ragazzi
come quelli che oggi sono venuti qui e che hanno collaborato con noi per
questa manifestazione.
Ringrazio il coordinatore del Convegno, dr. Costantini, l’Archivio di Stato, il
Liceo “Luigi Pietrobono”, l’Istituto di Istruzione Superiore, il prof. Galluccio,
gli amici di Fossoli che noi non conoscevamo mentre abbiamo conosciuto i
loro predecessori, perché siamo stati a Fossoli con il sindaco Morini e siamo
stati accolti con calore e amicizia; ci hanno fatto visitare le due splendide realizzazioni
che sono il Museo e il Campo Fossoli dove c’è una baracca restaurata
che è meta anche delle tante visite di cui ci ha parlato il sindaco.
Ringrazio ovviamente tutti e i collaboratori tecnici, Angelucci, Fiorini e gli
altri che hanno collaborato alla riuscita del Convegno, i membri del comitato
provinciale dell’A.P.C., il prof. Rendina, segretario regionale dell’ANPI, il dr.
Olini, segretario nazionale dell’A.P.C. e la dott.ssa Carla Roncati, delegata
femminile nazionale dell’A.P.C.. Ringrazio la stampa che è stata presente e
che ha dato un adeguato spazio a questa manifestazione.
La Prof.ssa Slavica Plahuta, ricercatrice e scrittrice già citata, mi ha mandato
da Nova Gorica due altre testimonianze di internati nel campo Le Fraschette,
di cui do lettura:
Testimonianza di Iolanda Simcic Majolka
Le guardie ci hanno portato sull’autobus. Con altre viaggiatrici siamo andati
nella prigione femminile Kostagnevci in Gorizia. Nel marzo del 1943 ci
hanno portato nel campo Le Fraschette ad Alatri in provincia di Frosinone
vicino Roma.
Dopo la caduta del fascismo le guardie hanno deposto le armi e tutti siamo
stati liberati. Abbiamo camminato fino alla stazione di Frosinone; mi ricordo
che la gente ci ha aiutato senza egoismi.
Ci siamo messi sul primo treno fino a Roma. Lì siamo scesi, ci attendeva della
brava gente e ci hanno sistemate in un convento femminile. Ci hanno offerto
vitto, alloggio e vestiti e siamo stati lì per alcuni giorni. Da là ci siamo messi
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