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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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I campi di concentramento, per legge di guerra, debbono essere rispettati.<br />

Aggiungiamo poi che i Tripolini erano considerati come sudditi inglesi. Il<br />

tempo risponderà, forse, a tale interrogativo.<br />

Le nostre piccole cinque croate<br />

Dal ricordo del Campo non andrà mai disgiunto quello delle cinque bambine<br />

croate affidateci, già prima che partissimo per Le Fraschette, nel nostro<br />

Istituto in Veroli il 4 marzo 1943 da Sua Eccellenza il Prefetto di Frosinone<br />

comm. Gullotta, sollecitato dal cuore paterno del Vescovo di Alatri. Eccone i<br />

nomi:<br />

Skeric Liubica di Ilia ( 5 anni)<br />

Skeric Milica di Ilia ( 9 anni)<br />

Skeric Stefania di Bose ( 7 anni)<br />

Tommasovic Danica di Duje (12 anni)<br />

Mattjvic Milica di Milos ( 7 anni)<br />

Quando ce le affidarono venivano dal campo Le Fraschette, e due di esse ci<br />

tornarono con noi e ci stettero per tre mesi. Erano cinque povere creature<br />

strappate alle proprie famiglie, e là al campo quasi abbandonate a se stesse.<br />

Le attendemmo a lungo queste povere bimbe, con cuore e braccia aperte,<br />

desiderosissime di addolcire la grande amarezza della lontananza dalla propria<br />

famiglia e di rifare quelle innocenti vite dopo tante sofferenze e privazioni.<br />

Finalmente giunsero.<br />

Quale impressione! Che amarezza! Nessuna di noi poté trattenere le lacrime,<br />

e prima di noi aveva pianto chi le aveva viste passare per le strade di Veroli.<br />

Anzi ci fu chi dette loro pane ed altro. Il loro viso, la loro magrezza erano una<br />

perorazione. Camminavano scalze, tenendo in mano gli zoccoli troppo grandi.<br />

Parevano cinque poveri uccellini smarriti e tremanti. Non dicevano né<br />

capivano una parola d’italiano. Alla nostra commossa tenerezza rispondevano<br />

quasi con meraviglia. Furono fatte rifocillare. Non credevano ai loro occhi<br />

dinanzi a tanta grazia di Dio. Fu fatto poi loro il bagno: la più piccola pianse<br />

nel doversi mettere in acqua. Cambiammo loro tutti i vestiti che avevano<br />

indosso e le mettemmo a letto. Quale felicità per loro trovarsi in un bianco<br />

lettino tutto ben riscaldato! Non appena ci fummo allontanate per farle dormire,<br />

cominciò la conversazione: pareva un cinguettio di passerotti.<br />

Per molti giorni stettero mute. Scambiavano solo qualche rara parola tra<br />

loro. Erano meste; in alcuni momenti, accorate. Ma un giorno, lasciate a<br />

bella posta sole, con alcuni giocattoli, sembrarono risvegliarsi alla vita.<br />

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