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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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Il gen. Orlando, intendeva realizzare “l’eliminazione della massa di manovra<br />

attraverso la deportazione di migliaia di uomini nei campi di concentramento,<br />

che i comandi militari hanno aperto e stanno aprendo in Italia e in<br />

Dalmazia per sloveni e croati”.<br />

Per i generali italiani la soluzione della questione jugoslava poteva avvenire<br />

“soltanto con l’impiego della forza, che senza indecisioni, intervenga, giusta,<br />

inesorabile, immediata a reprimere ogni manifestazione di banditismo od atto<br />

di rivolta”.<br />

La famigerata circolare “3C” del generale Mario Roatta, emanata l’1 marzo<br />

1942 prese in considerazione l’internamento di intere famiglie, l’uso di ostaggi,<br />

la distruzione di abitati e la confisca di beni.<br />

Il 24 agosto 1942 il gen. Emilio Grazioli auspicò l’internamento di massa<br />

della popolazione slovena e la sua sostituzione con la popolazione italiana:<br />

“Lubiana, lì 24 agosto 1942-Anno XX. A seguito del foglio n. 1362/2/Ris. del<br />

16 corrente, mi permetto prospettare nelle sue linee generali il programma di<br />

attività che mio intendimento svolgere in questa provincia: Attività politica -<br />

popolazione slovena: Linea di condotta “durissima” nei riguardi degli sloveni,<br />

sino a quando non saranno tangibili e provate le manifestazioni di ravvedimento,<br />

e molto dura anche in seguito. Indirizzo però unitario nella linea di<br />

condotta da seguire, e specialmente nell’applicazione dei provvedimenti che<br />

debbono essere emanati dall’autorità competente, e non lasciati all’arbitrio<br />

dei singoli. In quest’ultimo caso si dà manifestazione di confusione e di debolezza<br />

anziché di ordine e di forza. Il problema della popolazione slovena può<br />

essere risolto nei seguenti modi: distruggendola o trasferendola; eliminando<br />

gli elementi contrari, attuando una politica dura, però di giustizia e di avvicinamento,<br />

onde creare le basi per una proficua e leale collaborazione prima<br />

e possibilità di assimilazione poi, che però solo col tempo si potrà realizzare.<br />

Occorre quindi stabilire quale linea di condotta si intende seguire. - Per l’internamento<br />

in massa della popolazione procedere secondo un piano prestabilito,<br />

che possa avere uniforme applicazione in tutti i territori della provincia.<br />

Meglio costituire “campi di lavoro” anziché campi di internamento, dove si<br />

ozia. - Per la sostituzione con popolazione italiana di quella slovena occorre<br />

stabilire:<br />

1) dove deve esser trasferita la popolazione slovena; 2) dove deve esser presa<br />

la corrispondente popolazione italiana, facendo presente che è più adatta,<br />

quella settentrionale e centrale; 3) se si intende “italianizzare” innanzi tutto<br />

una fascia di frontiera, stabilendone la profondità (20/30 chilometri); 4) se si<br />

intende invece trasferire tutta la popolazione slovena. In tal caso sarebbe<br />

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