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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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PARTE PRIMA<br />

LA STORIA DEL CAMPO ATTRAVERSO<br />

LA DOCUMENTAZIONE DI ARCHIVIO<br />

<strong>LE</strong> MISURE DI GUERRA: il confino politico e l’internamento.<br />

Con l’entrata in guerra quale Paese belligerante, anche in Italia iniziarono ad<br />

essere applicate le leggi proprie del tempo di guerra che prevedevano la possibilità<br />

di arrestare e di internare civili sudditi di Stati nemici, “atti a portare<br />

armi”. Il governo fascista organizzò per questo scopo campi di concentramento<br />

in località interne, lontane dal fronte di guerra e di agevole controllo.<br />

L’autorità competente per l’adozione di questi provvedimenti era la Direzione<br />

Generale di Pubblica Sicurezza, mentre le autorità militari vigilavano sui<br />

campi per prigionieri di guerra.<br />

Nel Lazio si realizzarono i campi di concentramento di Ponza, Ventotene,<br />

Castel di Guido e Le Fraschette di Alatri, riadattando vecchie strutture o<br />

costruendone di nuove.<br />

Come ben sintetizza il prof. Carlo Spartaco Capogreco, nel suo volume “I<br />

campi del Duce”: “La deportazione degli avversari mediante il loro confino<br />

su piccole isole o in località sperdute e disagiate, costituì uno degli elementi<br />

chiave del sistema coercitivo e repressivo del regime fascista. Potevano essere<br />

assegnati al confino perché pericolosi per la sicurezza pubblica due categorie<br />

di persone: gli ammoniti e coloro che avevano commesso o manifestato<br />

il deliberato proposito di commettere atti diretti a sovvertire violentemente<br />

gli ordinamenti nazionali, sociali, economici costituiti nello Stato. Apposite<br />

Commissioni provinciali, presiedute dal Prefetto, determinavano le assegnazioni<br />

al confino di persone che spesso, fino al momento dell’arresto, erano del<br />

tutto ignare del procedimento intentato a loro carico, e che non avevano<br />

alcun diritto reale alla difesa”.<br />

La misura che interessò perlopiù Le Fraschette, fu l’internamento, cioè quel<br />

provvedimento che colpendo la libertà personale, costringeva le persone a<br />

vivere in villaggi baraccati delimitati da recinzioni o in località distanti dal<br />

fronte di guerra. Il provvedimento era comminato per via amministrativa ed era<br />

quindi di facile attuazione. L’internamento era preceduto da arresti individuali<br />

o di gruppo, realizzati attraverso operazioni di rastrellamento. Le persone venivano<br />

trasportate nei campi di concentramento e lì subivano l’internamento.<br />

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