LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

vi fosse qualche convento che, come sempre, ci accogliesse.
Giunte a Parma, salì sull’autobus una signora, la quale si sedé accanto
all’infermiera: una signora mandata dalla Provvidenza.
Saputo da dove venivamo e dove andavamo, prese molto interesse di noi e ci
consigliò di non andare a Riccione, ma di fermarci ad Imola, dove lei stessa
andava e dove si sarebbe adoperata perché trovassimo un conveniente alloggio
o presso Suore o dal Parroco; in caso contrario, ci avrebbe ospitate in
casa di suo padre. Ma v’è di più.
Siccome conosceva l’autista, si fece promettere che, non appena avesse
disbrigate le sue incombenze, in quella località, per ritornare a Roma passasse
di là, e, sebbene non potesse caricare che merce, prendesse anche noi due.
Il passaggio poteva avvenire anche dopo un giorno; ma non era molto probabile
che ciò avvenisse. Pazienza! Non fu davvero quella signora un angelo
mandatoci dal Cielo?
Giungemmo ad Imola verso le 20. Il torpedone fu fermato davanti all’Istituto
delle Suore Ancelle del Sacro Cuore, nel quale la signora era stata educata.
Ci affrettammo a mostrare una lettera di presentazione della Curia di Carpi,
ed anche lì la Carità di nostro Signore ci accolse, e molto fraternamente. Il
ricordo del breve soggiorno a Imola è tra i più cari. Là trovammo persone che
ci furono generose di attenzioni ed anche di offerte. Entrate in una fabbrica
di ceramiche per comperare piatti ed altro, il padrone non volle essere pagato;
e così altri per altri generi.
Ci sarà sempre gradito il ricordo delle Suore della Misericordia che prestavano
la loro opera nel Manicomio. Saputo dello scopo del nostro viaggio e che
quasi tutta la nostra roba era rimasta ad Alatri, ci offersero della biancheria
e, con pensiero gentilissimo, ci dettero uova, biscotti e vino per il viaggio.
Altre ospitalità fraterne
Il ricordo delle ottime Suore Orsoline di Carpi e delle Adoratrici del Sacro
Cuore di Imola mi richiama alla mente le molte altre suore che, secondo i
bisogni, furono con noi generose, buone, piene di carità. Nella sosta a
Firenze, prima della quarta notte di viaggio, fummo accolte dalle Suore
Bianche e nella loro casa prendemmo un po’di riposo. A Modena, durante un
allarme, trovammo cortesissima ospitalità dalle Suore della B. Thouret che ci
fecero rifocillare.
Nel nostro primo viaggio a Milano, dopo giri su giri per trovare alloggio, lo
trovammo a braccia aperte dalle Suore dei Poveri. La loro casa era stata col-
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