LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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Don Giuseppe Capone – storico – scrittore QUANDO PUBBLICAI IL LIBRO “LA PROVVIDA MANO” PARLAI CON MADRE MERCEDES; LE CHIESI “POSSO PUBBLICARE IL TUO DIARIO ?” … MI DISSE “SAREI CONTENTA SE LO PUBBLICASSE” E MI ACCORSI CHE LE LACRIME LE USCIVANO DAGLI OCCHI, ERA COMMOSSA. Quando venni qui ad Alatri, nel lontano 1945 sentivo tanto parlare di Le Fraschette: il Campo era stato chiuso e la gente non c’era più; ma si potevano riconoscere pannelli e moduli di prefabbricato che una volta erano appartenuti alle abitazioni del Campo. S’era trattato solo … di cambio di proprietà. Durante il tempo di quell’internamento io non c’ero; mentre sono stato a sostituire il Cappellano, ma nel Campo successivo, e fu in quella circostanza che vidi quanta sofferenza c’era dietro i fili spinati … Gli internati del primo Campo erano stati seguiti da mons. Facchini, che quasi tutti i giorni veniva quaggiù; ma tutta quella storia triste l’ho vissuta nei ricordi e nel diario di Madre Mercedes, la superiora delle suore che operavano nel Campo, fatte venire da mons. Facchini… Quando preparavo la pubblicazione del libro “La provvida mano”, andai a parlare con questa suora: accettò che si stampasse il suo diario, e mi accorsi che, a quei ricordi, s’era tanto commossa… Mons. Facchini, oltre che all’assistenza spirituale spesso provvedeva a lasciare cospicue offerte per gli internati più bisognosi, e la “Pontificia Opera Assistenza” seguiva con attenzione tutte le vicende del Campo, tramite inviati che la rappresentavano.. Dopo tanto tempo, abbiamo ancora ricordi vivi da Le Fraschette… Venendo quaggiù, questa mattina, sentivo un brivido strano; ma non so dire perché questa via e questo luogo mi crea quest’emozione profonda... Nel secondo Campo, infatti, ero stato colto dall’angoscia del filo spinato e delle garitte Don Capone storico-scrittore con le guardie armate di fucile… Certe real- 170
tà non si scordano più … anche da mons. Baldelli, presidente della Pontificia Opera di Assistenza, seppi di quanta ansia e di quanta pena è sparso questo terreno sempre umido di Le Fraschette … Ora ci stiamo domandando che farne di questo Campo… Quale potrebbe essere il più appropriato “ricordo storico”… Dopo sessanta anni, aspettiamo che qualcuno ci dica cosa farne, per non lasciare sepolta e dimenticata, tra erbacce e rovi, tanta storia di dolore … Franco Nardi - Archivio di Stato di Frosinone IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO LE FRASCHETTE APRÌ LA SUA ATTIVITÀ UFFICIALMENTE IL 1° OTTOBRE 1942. IL PRIMO DOCU- MENTO DELL’ARCHIVIO DI STATO CHE LO MENZIONA È DATATO 11 DICEMBRE 1941. VARIE ERANO LE NAZIONALITÀ CHE DOVEVA RACCOGLIERE: CROATI, SLAVI, TRIPOLINI, SLOVENI, MONTENE- GRINI, ALBANESI, ITALIANI. Ancora una volta il presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Frosinone, ci ha coinvolti in un impegnativo e avvincente progetto di ricerca e di studio. La materia è vasta, ma tanti lati però sono ancora da approfondire e mettere in luce. La nostra attenzione si è rivolta su alcune pubblicazioni che sono illuminanti per la validità e l’indirizzo di ricerca che esse offrono. Prima di tutto voglio dare lustro in una città, Alatri, che può essere presa a simbolo per l’arte e la cultura dell’intero territorio della Ciociaria, ad una nostra conterranea, nonché collega archivista, Gina ANTONIANI PERSICHILLI, ora impiegata al Tribunale di Frosinone. Quando era all’Archivio Centrale dello Stato a Roma ha inventariato il fondo del Ministero dell’Interno ed ha pubblicato nella “Rassegna degli Archivi di Stato” uno studio di esemplare lucidità su normative e fonti archivistiche per l’internamento in Italia degli anni 1940-1943. Ciò che ci inorgoglisce è che oggi abbiamo, tra i relatori, storici e scrittori qualificati sulla materia. Di Fabio GALLUCCIO non si può tacere l’appassionata ricerca di luoghi e memorie che, come abile pittore, tratteggia in forma leggera e decisa quei fatti perché alla mente degli spettatori fossero sempre presenti nella loro tragicità, ma con altrettanta lucida razionalità, vengano per sempre rifiutati. Ho provato grande sollievo nel leggere le memorie scritte dalle Suore 171
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