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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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che aprì le carceri a tanti detenuti antifascisti, passò per noi inosservato.<br />

È soltanto dopo l’8 settembre 1943 che, verificatasi la fuga dei militari di<br />

guardia, il Campo venne a trovarsi così aperto, permettendo una prima fuga<br />

di quanti, avendone i mezzi, erano in grado di provvedere autonomamente ad<br />

allontanarsi dal posto. Una certa solidarietà - afferma la Giziak - veniva dai<br />

giovani soldati di guardia, i quali tolleravano le uscite clandestine delle internate<br />

per saccheggiare nelle campagne circostanti la frutta e quant’altro<br />

potesse attenuare gli stimoli della fame”.<br />

Luisa Deskovic, dalmata, fu arrestata per le sue idee politiche. Confinata a<br />

Ventotene senza alcun processo, nell’agosto 1943 fu trasferita a Le<br />

Fraschette.<br />

“All’ingresso c’era il posto di polizia e tutto attorno era stata scavata una<br />

specie di trincea con ai bordi il filo spinato, però senza corrente elettrica.<br />

All’arrivo ci immatricolarono: cognome, nome, nazionalità, religione; ci<br />

dichiarammo Jugoslave ed atee, suscitando le proteste dei poliziotti. Ma la<br />

Dalmazia è in Italia ci dicevano, non sapendo distinguere tra nazionalità e<br />

cittadinanza. Il villaggio era costituito da baracche in compensato che dovevano<br />

essere freddissime in inverno. Anche a Ventotene mancava il riscaldamento,<br />

ma là i padiglioni erano in muratura e poi c’era il mare; fortunatamente<br />

era d’estate. A Le Fraschette si trovavano in quell’epoca circa 4000<br />

internati jugoslavi, in maggioranza donne e bambini, parenti di partigiani o<br />

abitanti di zone in cui operavano i partigiani. Interi paesi erano stati sgomberati<br />

per impedire i rifornimenti ai ribelli, come li chiamava il fascismo. Non<br />

c’era mazzetta, sussidio giornaliero: due volte al giorno ti davano il rancio<br />

con la gavetta, una brodaglia su cui galleggiavano alcuni pezzi di zucca,<br />

qualche volta pochi grammi di riso. Non ho mai mangiato, né prima né dopo<br />

di allora, una roba tanto disgustosa.<br />

A Ventotene avevo acquistato una grande esperienza su come, anche in condizioni<br />

disperate, fosse possibile e si dovessero difendere i propri diritti e<br />

dignità. Il giorno successivo al mio arrivo a Le Fraschette organizzai una<br />

delegazione di donne ed andammo in Direzione a protestare contro la mancata<br />

assegnazione di latte ai bambini. Dopo aver insistito a lungo fummo<br />

ricevuti; il caso volle che proprio quel giorno fosse presente un Ispettore, non<br />

so chi con precisione, insomma un personaggio venuto da Roma: parlai con<br />

veemenza, dissi che conoscevamo quali erano i nostri diritti e che se si ostinavano<br />

a negarceli ci saremmo rivolte alla Croce Rossa. Il giorno seguente<br />

ogni bambino ricevette una razione di latte.<br />

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