LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

Albanesi: donne 0 – uomini 3;
Dalmati: donne 689 – uomini 473;
Sloveni: donne 791 – uomini 101;
Italiani: donne 17- uomini 31.
Totale individui n. 4.314 fra cui vi sono 107 ex confinati ed internati politici”.
Nello stesso documento, il Direttore invocò “la sostituzione del comandante
della stazione agenti di P.S. maresciallo Raso Gino e tutti gli agenti qui in servizio
con elementi anziani, pratici dei servizi di polizia e massimamente di
effettiva provata e indiscussa serietà, forniti tutti di divisa. Vi è da portare la
forza della Stazione a 40 elementi inquadrandola con un congruo numero di
abili e provetti sottufficiali”.
A questa popolazione presto si aggiunsero, per disposizione del
Sottosegretario al Ministero dell’Interno, anche 200 donne, parenti e favoreggiatrici
di ribelli, fermati da vario tempo dall’Ispettorato Speciale di Polizia
per la Venezia Giulia.
L’arrivo di questo ulteriore gruppo avvenne il 12 agosto.
Nello stesso giorno giunse una delegazione svizzera accompagnata da un
funzionario del Ministero degli Interni. La delegazione si preoccupò di
verificare la situazione degli anglo-maltesi, il regime a cui questi erano sottoposti,
gli alloggi da essi occupati. La visita durò l’intera giornata, alla presenza
del direttore del campo che ne fornì notizia alla Prefettura.
Nel mese di agosto l’Opera Pontificia di Assistenza di Gorizia incaricò Madre
Clementina Drole di far pervenire per il tramite di Padre Cortesi, la somma di
£.11.115 alle internate di Le Fraschette provenienti da quella diocesi.
Il Ministero dell’Interno il 16 settembre invitò la direzione del Campo a pagare
gli internati e confinati “che svolgono lavori inerenti al campo, come avviene
negli altri campi di concentramento, ovvero con 100-150 lire mensili”. Il 5
ottobre un violento incendio scoppiò a Le Fraschette. Diverse baracche furono
distrutte. Ne dette immediata notizia il Direttore al Prefetto.
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