LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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“Tutto il Villaggio sarà completo di arredamento comprendente: 2.500 letti biposto, 2.000 letti monoposto, 1.000 armadi biposto, 1.250 armadi a 4 posti, 675 tavoli per refettorio, 1.750 panche”. Per l’intera fornitura fu pattuita la somma di £. 33.051.763,75. Gli otto lotti dovevano essere completamente realizzati in tre mesi e consegnati entro il 31 luglio 1942. Ciò a sottolineare l’urgenza di far entrare in funzione il campo. Il 15 agosto 1942, con una nota indirizzata all’Ispettorato per i Servizi di guerra e al Prefetto di Frosinone, il direttore del Campo, dott. Camillo Santamaria-Nicolini, comunicò che “il campo sfollati Le Fraschette di Alatri ha assunto la denominazione di Villaggio Lazzaro Liberatori”. Questi, nativo di Collepardo, era stato eroe della Guerra Civile di Spagna. Deceduto in azione di guerra il 16 gennaio 1939, era stato insignito della Medaglia d’oro al valor militare. Lo scopo nobile del dott. Santamaria non ebbe però un seguito, perché in realtà il campo fu chiamato secondo il toponimo, e cioè “Campo di concentramento Le Fraschette”, o, come inizialmente si scrisse erroneamente “Campo Fraschetti”. Il 21 settembre 1942 il dott. Camillo Santamaria-Nicolini effettuò il passaggio di consegne della struttura al nuovo Direttore del Campo, dott. Giovanni Fantusati, Ispettore Generale di Pubblica Sicurezza. Fu eseguita una minuziosa ricognizione dei beni mobili ed immobili del campo e stilata una relazione finale sullo stato delle pratiche in atto. Il passaggio di consegne avvenne pochi Lazzaro Liberatori giorni prima dell’entrata in funzione 16
del campo con l’arrivo dei primi gruppi di civili ad esso destinati. Tra i documenti ritrovati nell’Archivio di Stato di Frosinone, questa interessante planimetria del campo e la mappa del territorio di Alatri con particolare della zona Le Fraschette. La documentazione è contenuta nel fondo Genio Civile, Opere pubbliche, b.n.170. 17
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