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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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Ad Alatri c’era inizialmente un’alta mortalità soprattutto tra i bambini. Poi<br />

l’intervento di mons. Facchini, vescovo di Alatri, con la creazione di un asilo<br />

all’interno del campo affidato alle suore Giuseppine, come è stato ricordato<br />

qui, migliorò questa situazione.<br />

Però anche qua non sappiamo quanti furono i morti; c’è un elenco di quaranta,<br />

cinquanta persone che non ce la fecero. So che il comune di Alatri ha aperto<br />

gli archivi e quindi vi invito anche a lavorare su questo.<br />

Le leggi razziali che noi in qualche modo attribuiamo soltanto al mondo<br />

ebraico, promulgate nel 1938, erano già in qualche modo realizzate nei territori<br />

limitrofi alla Jugoslavia nel 1925 nei confronti degli slavi che erano cittadini<br />

italiani. Non si poteva parlare lo slavo , furono chiuse tutte le associazioni<br />

culturali slovene, tutti i nomi slavi furono trasformati in nomi italiani.<br />

Perfino i vescovi e le suore non potevano parlare sloveno. I vescovi slavi furono<br />

sostituiti con vescovi italiani. Il generale Robotti scriveva in quel periodo<br />

“si ammazza troppo poco” e poi “non dente per dente ma testa per dente”.<br />

A voler dire dobbiamo uccidere il più possibile e fare pulizia etnica.<br />

Vi dico queste cose non perché mi compiaccia nel dirle, ma perché questa storia<br />

è pochissimo conosciuta in Italia. La BBC ha realizzato su quel periodo un<br />

documentario “Fascist legacy”. Ebbene, questo documentario acquistato dalla<br />

Rai, nel 1989 non è stato mai trasmesso. Il documentario, che ho avuto la fortuna<br />

di vedere in una Giornata della Memoria a Reggio Emilia, è un’accusa<br />

molto dettagliata dei crimini italiani non solo in Jugoslavia ma anche in Africa.<br />

La situazione dei campi di concentramento in Italia oggi è tragica, non c’è<br />

nulla che li ricordi, tranne in alcuni casi. Ad esempio a Fossoli che però fu un<br />

campo soprattutto di transito ed era governato dai nazisti. Alla Risiera di San<br />

Sabba a Trieste, ma anche lì erano i nazisti a dirigere il campo. Gli altri<br />

campi sono in uno stato di abbandono. In Abruzzo l’anno scorso sono andato<br />

in una scuola a Nereto dove c’era un campo fascista. Ho detto che non mi<br />

interessa più venire a parlare di memoria, perché parliamo solo di Auschwitz<br />

e portiamo i nostri ragazzi a vedere Auschwitz, quando non vediamo le cose<br />

che sono sotto i nostri occhi, sotto casa nostra. Questa è secondo me una cosa<br />

incomprensibile perché non si può insegnare la memoria, la storia in questa<br />

maniera. E in effetti quest’anno hanno apposto a Nereto una targa che ricorda<br />

quanto avvenuto. Le scuole in questo panorama sono quelle che fanno<br />

molto più delle autorità civili ed io ringrazio veramente i professori ed i ragazzi<br />

che hanno fatto questo.<br />

Nel campo di concentramento di Civitella del Tronto dove sono praticamente<br />

morti tutti, tranne una persona, perché sono stati trasportatii ad Auschwitz, oggi<br />

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