LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

frattura comminata ed esposta del femore e vasta asportazioni delle parti
molli;
la Cassar Carmela, vasta ferita al terzo superiore della gamba destra con
spappolamento delle ossa della gamba e del braccio;
tutti sono in pericolo di vita. La collettività degli internati si è mantenuta
calma e disciplinata.“.
Da alcune testimonianze raccolte da contadini che abitavano nella zona, è
emerso che un aereo tedesco, probabilmente un ricognitore, tutte le mattine
sorvolava il Campo e si dirigeva verso il fronte di Cassino. Aerei alleati, quel
giorno, seguirono l’aereo tedesco nel suo viaggio di ritorno, e su Le
Fraschette quella mattina, fu ingaggiato lo scontro. Poiché gli aerei volavano
radenti al suolo, accidentalmente, secondo queste ricostruzioni, i colpi di
mitragliatrice furono diretti verso le baracche provocando morti e feriti.
Altro bombardamento avvenne il 22 febbraio alle 11,30. Anche questa volta
riferì in maniera circostanziata Silvio San Giorgio, Direttore:
“Per effetto del bombardamento decedevano quasi subito le seguenti persone:
Mallia Salvatore, nato a Tripoli il 6.5.1896, suddito britannico;
Attard Lazzaro, nato a Tripoli, di 21 anni;
Lanzone Giuseppe, nato a Tripoli, di anni 43, internato suddito britannico;
Ban Giuseppina, di anni 10, internata croata;
D’Ario Licinia, nata a Roccasecca, di anni 37, sfollata che trovavasi per caso
nel campo;
Scarselletta Pasqua, di anni 43, nata a Fumone;
Buccetti Emilio, di anni 16, contadino di passaggio nel campo.
Sono rimasti soltanto feriti:
Costa Pasquale, Turak Maria, Pataria Francesco, D’Ascanio Elodia.
Dopo espletate le operazioni di soccorso, è stato necessario trasportare in
Alatri, sistemandoli alla meglio in locali messi a disposizione dal Comune,
quasi tutti gli internati i quali, in preda a vivissima agitazione, non hanno
voluto permanere ulteriormente nel Campo, per la seconda volta sottoposto
ad azione aerea. Il trasporto ad Alatri degli internati e delle loro masserizie
è stato effettuato con la massima rapidità e senza incidenti di sorta”.
I numerosi morti al campo nei due episodi di mitragliamento e bombardamento,
lasciarono il segno e se ne dispose l’immediato abbandono. Alatri, che già
stava ricevendo i numerosi sfollati del fronte di Cassino, si preparò ad accogliere
i quasi 1.400 ormai “ex internati” del campo Le Fraschette. Perlopiù
ospitati presso l’Istituto Stampa, assistiti sollecitamente dalle autorità ecclesiastiche
e dalla popolazione, essi erano ormai in procinto di essere trasferiti
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