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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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macchina. A tutte le ore venivano i tedeschi, spesso per un rastrellamento.<br />

“Che fare? E se venissero anche da noi?”, “Mettiamo il termometro al ragazzo<br />

come se fosse febbricitante”, disse una. “Ma no, è meglio fasciargli un<br />

braccio come ad un ferito”, disse un’altra. E così fu fatto. Dopo un po’ di<br />

riflessione decidemmo di accompagnarlo in infermeria. Il mattino seguente,<br />

di buon’ora, avrebbe continuato la sua via. Anche quella volta ci andò bene.<br />

In seguito ai fatti dell’8 settembre, l’opera fra i nostri s’intensificò. Coi bisogni<br />

dello spirito sorsero quelli gravissimi del corpo. A tutte le ore del giorno,<br />

ed anche quando era già buio, le persone venivano dalle suore per avere il soccorso<br />

del pane, di un indumento, di una coperta per ripararsi dai rigori del<br />

freddo. Che pena non poter fare per loro tutto quello che avremmo voluto!<br />

Serata di fuoco<br />

Al terribile spettacolo di sfacelo a cui si era dovuto assistere impotenti, si<br />

aggiunse un giorno l’orrore dell’incendio. Era già buio quando alte grida ci<br />

richiamarono alla finestra. Credevamo che si trattasse di un rastrellamento di<br />

uomini, perché fatto con violenza. Invece, fiamme sinistre, a poca distanza, si<br />

innalzavano minacciose nell’aria. Mamme, babbi, con i figlioletti in braccio,<br />

con indumenti e masserizie sulle spalle, cercavano di mettersi in salvo. Per di<br />

più piovigginava. Come Dio volle, alcuni volenterosi, tra cui il cappellano<br />

con i suoi giovani, riuscirono ad isolare il fuoco; e l’incendio si limitò a due<br />

baracche, una delle quali era vuota.<br />

Vita spirituale del campo<br />

Il Padre cappellano del campo era Padre Goffredo. Era parroco in Tripoli da<br />

dieci anni, quando la guerra strappò dal proprio focolare ricchi e poveri, giovani<br />

e vecchi, famiglie intere insomma. I parrocchiani del Padre Goffredo,<br />

supplicarono il vescovo che concedesse loro di farsi seguire dal proprio parroco.<br />

Ciò fu concesso, ed il padre Goffredo, lieto, li seguì, nel solo desiderio<br />

di recare aiuto e conforto. E così fece. Nel periglioso viaggio, negli anni di<br />

internamento, nel doloroso ricordo delle case lontane, che non avrebbero<br />

forse più trovate, nella dura separazione dai parenti, molti, anche dai più<br />

stretti, rimasti internati in altri campi, che cosa sarebbe stato di loro se non<br />

avessero avuto a fianco il padre amato? Pronto sempre ad aiutarli, incoraggiarli,<br />

ammonirli anche, o dall’altare o dal confessionale, in casa ed in ogni<br />

altra occasione.<br />

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