LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

IL VIAGGIO VERSO FOSSOLI
Dopo numerosi rinvii, si decise, infine, la destinazione per gli ex internati
rimasti, quasi un migliaio di anglo-maltesi e qualche centinaio di croati.
Dovevano partire in due giornate successive, a gruppi di cinquecento per
volta, con prima destinazione la stazione Prenestina di Roma e, destinazione
finale, il campo di Fossoli presso Carpi.
I croati, una volta giunti a Bologna, via Venezia sarebbero stati poi rimpatriati.
Per gli anglo-maltesi si decise l’ulteriore internamento a Fossoli. Così,
almeno, dispose la Direzione Generale di P.S. con fonogramma del 24 febbraio
1944 indirizzata al Direttore del campo.
Ma con quale stato d’animo queste persone si disposero ad affrontare il viaggio
in tempi di così grande insicurezza? Tutti ormai avevano capito che la
guerra, almeno in quelle zone dell’Italia centrale, sarebbe durata ancora poco.
Le Forze alleate premevano sul fronte di Cassino e da Anzio e si sapeva che
con l’arrivo della ormai prossima primavera sarebbe stato sferrato l’attacco
decisivo che avrebbe liberato in breve tempo tutta la Ciociaria e Roma. Come
è naturale che fosse, gli internati vissero con grande disappunto l’idea di partire
verso nord. Lo spostamento avrebbe significato non solo esporsi al pericolo
di bombardamenti, ma avrebbe allontanato nel tempo la loro definitiva
liberazione. Potendo contare sulla solidarietà della popolazione alatrense, in
molti avevano trovato modo di alleviare le proprie sofferenze e di superare le
enormi difficoltà della vita quotidiana. Per vincere la riluttanza, le Autorità
promisero che all’arrivo a Fossoli avrebbero trovato comodità e cibo in
abbondanza. Ben altra fu, invece, l’accoglienza loro riservata.
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Il Campo di Fossoli nel Comune di Carpi (Modena)