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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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Falconi Valeria e Lisi Morena - studentesse della classe 5/A dell’I.T.C. di<br />

Alatri<br />

LA STORIA È TROPPO IMPORTANTE PERCHÉ RESTI MATERIA DI<br />

POCHI, BISOGNA COMBATTERE LA TENDENZA A DIMENTICARE E<br />

A RIMUOVERE IL PASSATO; SOPRATTUTTO È NECESSARIO<br />

RIF<strong>LE</strong>TTERE SUI CAPITOLI DELLA COSIDDETTA STORIA DELLA<br />

DISUMANITÀ.<br />

“Meditate che questo è stato”. La storia è troppo importante perché resti<br />

materia di pochi, bisogna combattere la tendenza a dimenticare e a rimuovere<br />

il passato; soprattutto è necessario riflettere sui capitoli della cosiddetta storia<br />

della disumanità. “Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango<br />

e non conosce pace, che lotta per mezzo pane e che muore per un Si o per un<br />

No! “i versi di Primo Levi ricordano a tutti la storia dei lager ovvero dell’umiliazione,<br />

dell’offesa e della degradazione dell’uomo prodotta da altri uomini.<br />

Diffusi in tutta Europa, i lager erano luoghi di internamento per nuclei familiari,<br />

in particolare donne e bambini. La vita nei lager era durissima. Gli internati<br />

venivano svegliati all’alba, veniva consegnato loro un tozzo di pane e<br />

dopo l’appello si recavano sul posto di lavoro. Lavoravano fino al tramonto<br />

con un intervallo di mezz’ora per il loro misero pasto e alla fine della giornata<br />

tornavano al campo, dove li aspettava una scodella di minestra e una piccola<br />

cuccetta, che doveva ospitare necessariamente almeno due persone. Le condizioni<br />

igienico-sanitarie erano estremamente precarie, ma la cosa che più<br />

deve far riflettere è che gli internati non erano uomini ma numeri. Privati di<br />

qualsiasi diritto e della propria identità. Il campo geograficamente più vicino<br />

a noi fu quello di Le Fraschette, inizialmente progettato per farne un “villaggio<br />

accantonamento profughi”.<br />

Ma per ragioni legate allo sviluppo militare e politico divenne un campo di<br />

concentramento per internati civili. Oggi ciò che resta di quel campo è una<br />

semplice distesa di terreno sulla quale i bambini dei dintorni trascorrono il<br />

loro tempo libero giocando a pallone, inconsapevoli del fatto che in quello<br />

stesso luogo e sotto lo stesso cielo, centinaia di bambini sono stati strappati<br />

alla loro infanzia. Qui di seguito riportiamo la testimonianza di Maria, una<br />

ragazza allora undicenne, sopravvissuta al lager “Vedevo quel grande camino<br />

fumare, ma mi avevano detto che lì bruciavano l’immondizia e anche i nostri<br />

bagagli. Noi bambini eravamo per lo più terrorizzati perché vivevamo rin-<br />

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