LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

Col cuore molto addolorato riprendemmo la via del ritorno. Il pensiero però
era sempre rivolto ai nostri Tripolini, e immaginavamo il loro dolore, non
solo per non averci più tra loro, ma anche per non averci potuto salutare. Ci
eravamo congedate con una lettera affidata al Padre Cappellano: molti occhi
avranno versato lagrime.
Prima di partire, ci eravamo recate dal Vescovo di Carpi a pregarlo che si
occupasse, se le cose in seguito avessero presa altra piega, di trovare altre
suore per l’assistenza dei nostri carissimi internati.
Appena arrivate a Roma, saremmo andate da mons. Riberi, affinché influisse
con i suoi uffici nella buona riuscita di ciò che ci stava cosi a cuore.
Tornate nella casa delle Suore Orsoline, quale gradita visita ci attendeva!
Sul viso della Superiora, che venne ad aprirci, c’era qualcosa di molto gaio.
Appena entrate, ci vediamo correre incontro la carissima Madre Maria
Grazia e suor Pierina, le quali, non curandosi della difficoltà del viaggio,
erano venute da Gragnano Trebbiense per vederci. Che visita gradita! Il giorno
dopo, 22 marzo, terminammo i preparativi per la partenza e il 23, con il
primo treno, partimmo per Modena.
Speranze e delusioni
Un vero problema ci si presentava dinanzi; come tornare a Roma?
Le ferrovie per il mezzogiorno erano pressoché tutte interrotte, almeno da
Firenze in giù. Già nelle nostre visite a Modena ci eravamo date da fare per
trovare qualcuno dei camions che da Roma venivano lassù per caricare viveri.
Ci rivolgemmo anche alla Questura di Carpi, di Modena e di Milano, ma
non ottenemmo nulla. A Modena tentammo nuovamente, ma invano. Allora
proseguimmo per Piacenza, e la Questura di là ci disse di provare a Milano,
e, con prospettiva di miglior esito, a Brescia.
Giacché ci trovavamo tanto vicine a Gragnano, accontentammo la buona
Madre Maria Grazia e andammo là. Di quante attenzioni, di quante cure non
fummo fatte oggetto! Madre e figlie avrebbero voluto trattenerci per qualche
tempo allo scopo di farci riposare e rimettere alquanto. Ma a noi premeva
fare ritorno a Roma e la dilazione poteva farci perdere qualche buona occasione
per il ritorno.
Ci trattenemmo due giorni, che furono veramente benefici.Non so che cosa di
più avrebbero potuto farci o darci. Speravamo di vedere anche le suore di
Vigolo Marchese. Noi però non avevamo tempo di andarci, e le attendemmo
invano.
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