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LE FRASCHETTE - Associazione Partigiani Cristiani

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nienti dalla Jugoslavia. “Secondo i calcoli delle Autorità militari, 5.000 di<br />

detti internati sono costituiti da nuclei famigliari di proteggendi, 2.000 da<br />

bambini, 15.000 da uomini comunisti politicamente pericolosi e 3.000 da<br />

famigliari di elementi arruolati fra i ribelli”. L’Ispettorato dei Servizi di<br />

Guerra declinò l’invito ad occuparsi della totalità degli internati, escludendo<br />

in particolare dalla propria competenza i 18.000 definiti “politicamente pericolosi”<br />

di cui avrebbe dovuto occuparsi, invece, la Direzione Generale di P.S.<br />

Il passaggio importante del documento riguardò proprio la questione dello<br />

status da assegnare a quei 18.000 civili. Per l’estensore del documento “più<br />

che di internati si tratta di sfollati, con provvedimenti di carattere generale<br />

delle Autorità Militari, la cui sistemazione dovrebbe rientrare non nella competenza<br />

della Direzione Generale di P.S., poiché i campi di concentramento e<br />

le località di internamento, in conseguenza del continuo afflusso d’internandi<br />

dalle nuove province e dai territori occupati, sono del tutto saturi, non in<br />

grado di poter ospitare le 18.000 persone succitate”.<br />

Il 19 novembre 1942, l’on. Guido Buffarini-Guidi, Sottosegretario di Stato<br />

per gli affari dell’Interno, inviò alcune riflessioni al Duce sottolineando quello<br />

che stava accadendo. I numeri di cui era in possesso il Sottosegretario<br />

assommavano a ben 50.000 cittadini sloveni sgombrati dai territori della frontiera<br />

orientale in seguito ad operazioni di polizia. Di questi, 25.000 presentavano<br />

problemi di pericolosità politica. La sistemazione di queste persone,<br />

secondo il Sottosegretario, doveva essere realizzata nelle province dell’Italia<br />

centro-settentrionale, per ragioni di ordine militare. L’on. Buffarini fece di<br />

nuovo esplicito riferimento a quel che si stava realizzando a Le Fraschette.<br />

Con Decreto del 26 novembre dei Ministri delle Finanze e dell’Interno, si<br />

dotò il campo di un adeguato personale civile non di ruolo per la gestione di<br />

circa 7.000 presenze preventivate.<br />

<strong>LE</strong> VICENDE DEL 1943<br />

All’inizio dell’anno il Segretario federale fascista di Frosinone, Augusto<br />

Pescosolido, trasmise al Prefetto le proteste dei fascisti di Alatri per i comportamenti<br />

tenuti dagli internati di Le Fraschette. Lamentava la loro eccessiva<br />

libertà di movimento nelle campagne circostanti e nelle città vicine, con lo<br />

scopo di trafficare per procurarsi cibo. In particolare sottolineò, non senza<br />

malizia, le visite “di giovanette alquanto avvenenti” nelle case dei gerarchi<br />

locali.<br />

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