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58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />

INTRODUZIONE<br />

L’incidenza del cancro aumenta con l’età e, sia in medicina umana che <strong>veterinaria</strong>,<br />

diversi studi epidemiologici evidenziano la maggiore rilevanza di<br />

malattie tumorali con l’invecchiamento.<br />

Anche se nel cane e nel gatto non è chiara la definizione esatta di vecchiaia,<br />

i cani di piccola taglia si considerano vecchi a 11,5 anni, quelli di taglia<br />

media a 10, quelli di grossa taglia a 9 anni ed i cani di taglia gigante a 7,5<br />

anni. I gatti sono considerati vecchi a 12 anni.<br />

L’allungamento della vita negli animali da compagnia è dovuto alla migliore<br />

nutrizione, alla regolarità nei trattamenti immunizzanti e preventivi e,<br />

soprattutto, alla maggiore attenzione dei proprietari verso i propri animali,<br />

che si traduce in una ricerca di terapie sempre migliori.<br />

L’invecchiamento è caratterizzato da un peggioramento progressivo di parte<br />

delle funzioni vitali, soprattutto della filtrazione glomerulare, della capacità<br />

respiratoria e della massima capacità d’esercizio; il risultato finale di questi<br />

cambiamenti fisiologici è che per l’animale anziano risulta più difficile<br />

adattarsi a situazioni di stress fisico.<br />

In queste circostanze, l’oncologo deve modulare le terapie perché siano<br />

meno nocive e adottare sempre il motto “la terapia non deve essere peggiore<br />

della malattia”.<br />

Ci sono spesso dei dubbi nell’utilizzo di trattamenti aggressivi, medici o<br />

chirurgici, in pazienti anziani; tuttavia deve essere chiaro che, conosciuti i<br />

cambiamenti metabolici e fisiologici, la chemioterapia può essere usata efficacemente<br />

e in modo ben tollerato anche negli animali vecchi, così come sono<br />

proponibili interventi chirurgici complessi.<br />

Nel trattamento oncologico di animali anziani si deve comunque sempre<br />

considerare l’impatto di malattie intercorrenti (es. epatiche, cardiache o renali)<br />

sull’aspettativa di vita e sulla tollerabilità da parte del paziente.<br />

L’attaccamento dei proprietari verso gli animali anziani è molto intenso ed è<br />

indispensabile una comunicazione chiara e sincera fra il veterinario ed i clienti.<br />

Per alcuni il mantenimento di una qualità di vita ottimale escluderà qualsiasi<br />

tipo di terapia con effetti potenzialmente pericolosi e spesso sceglieranno<br />

una terapia palliativa con eutanasia non appena le condizioni tenderanno a<br />

peggiorare.<br />

Per altri l’allungamento della vita, mantenendo una ragionevole qualità, risulterà<br />

accettabile e permetteranno anche interventi terapeutici medici e chirurgici<br />

più aggressivi.<br />

Altri ancora sceglieranno sempre e comunque qualsiasi terapia che possa<br />

allungare anche di poco la vita del proprio animale.<br />

In ogni momento è comunque basilare informare i proprietari dei rischi,<br />

dei benefici e delle possibili complicanze.<br />

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