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58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />

ne. 1 Il protocollo attualmente utilizzato dagli autori prevede l’uso combinato<br />

di cisplatino (50 mg/m 2 ) e doxorubicina (15 mg/m 2 ). 12 È stato riportato che<br />

l’inizio della chemioterapia dopo il 10° giorno dall’intervento non influenza<br />

la sopravvivenza. 13<br />

Per la palliazione si possono utilizzare: a) radioterapia, per alleviare il dolore<br />

per alcuni mesi. In unica dose elevata, in associazione a chemioterapia, è<br />

stata utilizzata con finalità più avanzate della palliazione. L’irradiazione è<br />

controindicata qualora sia in progetto un “limb sparing”. È stata anche proposta<br />

l’irradiazione in unica frazione (70 Gy) come tecnica di salvataggio dell’arto<br />

dopo osteotomia, esteriorizzazione ed irradiazione del tratto neoplastico<br />

il quale è poi solidarizzato mediante fissazione interna. Le complicanze sono<br />

state frequenti (infezione, frattura, cedimento dei mezzi di sintesi); 14-16 b)<br />

bifosfonati (es. alendronato, pamidronato), inibitori osteoclastici; 17,18 c) FANS<br />

o corticosteroidi. Il trattamento chemioterapico delle metastasi già evidenti è,<br />

secondo l’autore, discutibile; la loro escissione chirurgica è consigliabile solo<br />

in caso di lento accrescimento. 19 In prospettiva vi sono studi sperimentali<br />

di immunoterapia genica il cui obiettivo è il controllo della proliferazione cellulare<br />

neoplastica dopo stimolazione immunitaria dell’ospite.<br />

Principali fattori prognostici negativi:<br />

a) dimensioni: probabilmente correlate positivamente a malattia metastatica<br />

b) grado istologico 20<br />

c) metastasi più probabili in caso di invasione neoplastica dei tessuti molli<br />

adiacenti e di emboli endovasali<br />

d) linfoadenopatia regionale metastatica 21<br />

e) > frazione totale e ossea della fosfatasi alcalina (sia prima sia dopo trattamento)<br />

→ tendenza alla disseminazione 22<br />

f) mutazioni p53 → comportamento più aggressivo; inoltre, essendo associata<br />

al gene della multidrug resistance (MDR1), è prevedibile chemioresistenza<br />

g) espressione della COX-2 23 → uso in terapia?<br />

h) età inferiore ai 5 anni<br />

i) localizzazione omero prossimale e scapola<br />

Altri fattori:<br />

j) OSA (fibroblastico) e parostale → prognosi migliore<br />

k) OSA distali al carpo: sopravvivenze più protratte (mediana 466 gg)<br />

l) OSA mandibolari: sopravvivenza a 1 anno del 71% dopo escissione en<br />

bloc completa<br />

m) OSA cranici: tasso metastatico inferiore all’appendicolare ma sopravvivenza<br />

più breve rispetto ai mandibolari (mediana 5 mesi), probabilmente<br />

per difficoltà di escissione en bloc<br />

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