58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria
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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />
ESPRESSIONE DI RECETTORI PER ESTROGENI E PROGESTERONE<br />
NEI TUMORI MAMMARI DELLA CAGNA E DELLA GATTA<br />
Francesca Millanta 1 DVM; Iacopo Vannozzi 2 DVM, PhD<br />
Lorenzo Ressel 1 DVM; Alessandro Poli 1 DVM, Dipl ECVP<br />
1<br />
Dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti<br />
2<br />
Dipartimento di Clinica Veterinaria, Facoltà di Medicina Veterinaria,<br />
Università di Pisa<br />
Scopo del lavoro. Le neoplasie mammarie rappresentano il 25-50% di tutti i<br />
tumori nella specie canina. Il 50% sono classificate come maligne e, pertanto,<br />
il carcinoma mammario risulta la neoplasia più frequente nella cagna (Madewell<br />
e Theilen, 1987). I tumori mammari rappresentano circa il 17% dei totale<br />
dei tumori nella gatta ed almeno l’85% di tali neoplasie sono maligne (Lana<br />
et al., 2007). L’insorgenza di tumori mammari nella cagna è ormono-dipendente.<br />
Nella gatta il ruolo degli ormoni ovarici non risulta ancora ben definito,<br />
anche se è stato recentemente dimostrato che l’ovariectomia effettuata<br />
prima del sesto mese di età può ridurre del 91% il rischio di sviluppo di neoplasie<br />
(Overley et al., 2005). L’attività di promozione neoplastica degli ormoni<br />
ovarici si esplica essenzialmente attraverso il legame con recettori specifici,<br />
stimolando la proliferazione cellulare. Il ruolo dell’espressione di recettori per<br />
estrogeno (ER) e progesterone (PR) risulta comunque ancora non completamente<br />
chiaro, anche se è stata dimostrata una diminuzione dell’espressione di<br />
ER e PR nella progressione da tessuto sano a forme iperplastico-displastiche e<br />
neoplastiche nella cagna ed una precoce perdita dell’ormono-dipendenza, con<br />
perdita prevalentemente dell’espressione di ER, nella gatta (Martìn de Las Mulas,<br />
2005; Millanta et al., 2005). Lo scopo del lavoro è stato di valutare l’espressione<br />
di ER e PR in carcinomi mammari infiltranti di cagna e di gatta e<br />
valutare differenze tra le due specie nell’espressione recettoriale.<br />
Materiali. Sono stati valutati in maniera retrospettiva 54 casi di carcinomi infiltranti<br />
di gatta e 51 carcinomi infiltranti di cagna, di cui 19 clinicamente riferibili<br />
a carcinomi infiammatori.<br />
Metodi impiegati. Le lesioni sono state classificate secondo i criteri del WHO<br />
(Misdorp et al., 1999); è stato inoltre attribuito un “grading” istologico secondo<br />
lo schema classificativo di Elson ed Ellis (1991). L’espressione recettoriale è<br />
stata valutata mediante immunoistochimica, utilizzando per i tessuti di cane un<br />
anticorpo primario policlonale di coniglio anti-ER-α (Zymed labs, USA) ed un<br />
monoclonale di topo anti-PR (clone PR 4-12, Oncogene Res Prod. USA) e per<br />
quelli felini un primario di topo anti-ER (clone 6F11, Novocastra Labs, UK) ed<br />
un primario monoclonale anti-PR (Clone PR88, Novocastra Labs, UK).<br />
Risultati ottenuti. Nella cagna, l’espressione di ER è stata riscontrata in<br />
30/32 (62,5%) carcinomi infiltranti non-infiammatori ed in 0/19 carcinomi in-<br />
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