58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria
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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />
STADIAZIONE CHIRURGICA DELL’OSA<br />
– Grado istologico (G - G1 low grade, G2 high grade)<br />
– Valtazione anatomica (T - T1 o A - intracompartimentale,<br />
T2 o B - extracompartimentale)<br />
– Metastasi regionali o distanti (M - M0 nessuna metastasi, M1 metastasi)<br />
Stadio I: G1 / M0 (T1 o T2)<br />
Stadio II: G2 / M0 (T1 o T2)<br />
Stadio III: G1 o G2 / M1 (T1 o T2)<br />
N.B.: la maggior parte degli OSA è IIB in presentazione.<br />
A causa del suo elevato potenziale metastatico, il trattamento dell’OSA<br />
prevede terapie sia locali sia sistemiche. L’esclusivo controllo chirurgico<br />
della lesione primaria è palliativo e il 90% circa dei soggetti così trattati<br />
muore entro 5 mesi per metastasi polmonari. Al contrario, l’associazione<br />
chirurgia/chemioterapia consente in genere a 1 cane su 5 di sopravvivere almeno<br />
2 anni.<br />
Il trattamento della lesione primaria implica la sua asportazione ad ampio<br />
margine (en bloc). La chirurgia non conservativa per la forma appendicolare<br />
prevede: a) amputazione completa dell’arto (per i sarcomi della testa del femore<br />
si associa anche l’acetabolectomia). È il metodo più semplice di eradicazione<br />
ed è praticamente scevra da complicanze. Gli animali, anche pesanti,<br />
deambulano e svolgono le principali funzioni anche se privati di un arto, sia<br />
esso un anteriore o un posteriore (più funzionale). È controindicata in caso di<br />
patologie ortopediche e/o neurologiche concomitanti; b) pelvectomia parziale<br />
(più o meno amputazione dell’arto) o totale unilaterale. Nel gatto, dopo<br />
amputazione, la sopravvivenza è spesso prolungata (fino a 4 anni) visto che il<br />
tasso metastatico di tale neoplasia in questa specie è ridotto (15-20%); per<br />
quelli assiali la prognosi dipende dalla sua localizzazione (cioè dalla possibilità<br />
di eseguire una escissione en bloc). 1<br />
In alternativa alla chirurgia radicale, specie nel cane, sono utilizzabili per<br />
l’OSA appendicolare tecniche conservative di salvataggio dell’arto (c.d. “limb<br />
sparing”). Queste implicano la resezione en bloc del tumore basandosi su misurazioni<br />
eseguite su radiografia, scintigrafia (che sovrastima la lesione di circa<br />
il 30%), TAC o RMN preoperatorie. 2<br />
Tra queste tecniche, si ricordano:<br />
1) scapulectomia parziale o totale<br />
2) ulnectomia (OSA dell’ulna), associata o meno a panartrodesi carpica.<br />
L’autore sconsiglia tale procedura nella maggior parte dei casi in quanto i<br />
sarcomi dell’ulna sono spesso molto litici con invasione dei tessuti molli<br />
circostanti; essenziale comunque la loro valutazione mediante TAC o<br />
RMN prima di procedere<br />
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