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58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />

di estensione del tumore primitivo. Si indica T x quando non è possibile evidenziare<br />

il tumore primitivo (dati insufficienti).<br />

Per alcuni tumori la dimensione di T si correla alla prognosi (come ad<br />

esempio per neoplasie mammarie), per altri invece T si riferisce all’invasività<br />

locale (è il caso di neoplasie ossee, vescicali, testicolari e prostatiche). Per altri<br />

tumori ancora T è del tutto irrilevante, dal momento che ai fini prognostici<br />

è più importante la via di diffusione; è il caso ad esempio dei tumori ovarici<br />

e polmonari.<br />

In merito a N, è importante stabilire se i linfonodi regionali sono fissi o<br />

mobili, le loro dimensioni, la loro consistenza, il coinvolgimento singolo o<br />

multiplo, ipsilaterale o controlaterale, e l’eventuale distribuzione bilaterale.<br />

N 0 indica che non vi è evidenza clinica di metastasi ai linfonodi regionali.<br />

N 1,2,3,4 indicano gradi crescenti di interessamento dei linfonodi regionali.<br />

N x indica che non è possibile valutare i linfonodi regionali (dati insufficienti).<br />

Le metastasi ai linfonodi non regionali sono considerate metastasi<br />

a distanza.<br />

Lo stato N ha importantissime implicazioni prognostiche per molti tumori<br />

solidi, come ad esempio per le neoplasie di testa e collo, vescicali ed intestinali,<br />

dal momento che riflette l’impossibilità di intervenire efficacemente<br />

sul tumore primitivo. I linfonodi fissi (N 3 ) sono tipicamente chirurgicamente<br />

non rimovibili e pertanto si accompagnano ad una prognosi per lo più sfavorevole.<br />

Infine, il coinvolgimento linfonodale spesso riflette l’elevata probabilità<br />

di diffusione ematogena (neoplasie mammarie).<br />

In merito a M, M 0 indica che non c’è alcuna evidenza clinica di metastasi<br />

a distanza, mentre M 1 indica che vi sono metastasi (diverse dai linfonodi regionali),<br />

ed in questo caso è necessario specificarne la sede. M x indica che è<br />

impossibile verificare la presenza di metastasi.<br />

La presenza di metastasi a distanza definisce in modo chiaro i pazienti in<br />

operabili e si accompagna nella maggior parte dei casi a prognosi infausta.<br />

M può essere definito clinicamente, ma il più delle volte richiede indagini<br />

strumentali.<br />

Le indagini diagnostiche collaterali, quali radiografia, ecografia, endoscopia,<br />

CT e risonanza magnetica hanno notevolmente migliorato l’accuratezza<br />

della classificazione clinica TNM. Nel complesso, un tumore viene considerato<br />

tanto più avanzato quanto più è voluminoso ed esteso oltre l’organo sede<br />

primitiva d’insorgenza (ai linfonodi o all’intero organismo): la combinazione<br />

delle variabili descritte determina quindi l’assegnazione del tumore a uno stadio<br />

generalmente compreso fra il primo e il quarto. All’interno di ciascuno<br />

stadio l’esperienza scientifica ha messo e va progressivamente mettendo a<br />

punto il miglior protocollo di trattamento possibile, tenendo conto della oggettiva<br />

speranza di successo e dei possibili effetti collaterali della terapia su<br />

quel tumore in quello stadio.<br />

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