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58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />

ciascun tumore un grado immunoistochimico (IIC) alto (High:H), medio<br />

(Medium:M) o basso (Low:L).<br />

Risultati. È stata riscontrata immunoreattività nei confronti di KIT in 29/39<br />

(74%) tumori esaminati. In particolare 9/11 tumori orali, 11/14 tumori cutanei,<br />

4/4 tumori palpebrali, 2/3 tumori digitali, 1/3 tumori oculari e 2/4 tumori<br />

metastatici hanno mostrato un grado variabile di positività.<br />

L’immunoreattività variava da forte-diffusa (grado IIC H: 10 casi) a intermedia-focale<br />

o debole-diffusa (grado IIC M: 10 casi) fino a debole-focale (grado<br />

IIC L: 9 casi). Nel dettaglio i tumori con immunoreattività intensa (grado<br />

IIC H) sono risultati per lo più orali (6) o metastatici (2), con singoli casi di<br />

neoplasia cutanea e digitale.<br />

I tumori orali sono stati classificati con grado IIC H (6 casi) o M (3 casi),<br />

mentre la maggior parte dei tumori cutanei è risultata di grado M (5 casi) o L<br />

(5 casi). I tumori provenienti altre sedi anatomiche hanno manifestato una immunoreattività<br />

da media a debole. Sono stati riscontrati modelli di immunoreattività<br />

eterogenei anche nell’ambito della stessa neoplasia, con una colorazione<br />

che andava da membranaria a citoplasmatica granulare o diffusa, analogamente<br />

a quanto riportato nei mastocitomi cutanei canini.<br />

Conclusioni. Il riscontro di immunoreattività per KIT in una elevata percentuale<br />

di tumori esaminati potrebbe suggerire il coinvolgimento di questo recettore,<br />

e di alcune delle vie di segnalamento intracellulare da esso attivate,<br />

nello sviluppo dei melanomi del cane. In particolare la frequente marcata immunoreattività<br />

dei melanomi orali potrebbe essere correlata al comportamento<br />

biologico spesso maligno di queste neoplasie se confrontato con quello,<br />

tendenzialmente più benigno, dei tumori cutanei o di altre sedi.<br />

L’eterogeneità dei modelli di immunocolorazione spesso compresenti nella<br />

stessa neoplasia, parallelamente al polimorfismo cellulare tipico dei melanomi,<br />

ne rende difficile l’interpretazione in senso prognostico, a differenza di<br />

quanto proposto nei mastocitomi. Sebbene basato su un ridotto numero di casi<br />

e non correlato a dati di follow-up, questo studio retrospettivo rappresenta,<br />

nella nostra opinione, un punto di partenza per ulteriori studi prospettici in cui<br />

l’espressione del KIT venga confrontata con dati relativi all’evoluzione dei tumori.<br />

Il possibile riscontro pratico di tale valutazione potrebbe essere l’applicazione<br />

anche ai melanomi del cane delle terapie a bersaglio molecolare attualmente<br />

in fase di valutazione nei mastocitomi.<br />

Bibliografia disponibile su richiesta all’autore.<br />

Indirizzo per la corrispondenza:<br />

Elvio Lepri<br />

Dipartimento di Scienze Biopatologiche ed Igiene delle Produzioni Animali ed Alimentari<br />

Sezione di Patologia e Igiene Veterinaria - Via S. Costanzo, 4 - 06126 Perugia<br />

Tel. 075 5857638 - Fax 075 5857738 - E-mail: elvio.lepri@unipg.it<br />

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