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58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />

APPLICAZIONE DELLA CICLOFOSFAMIDE<br />

IN MODALITÀ METRONOMICA NEL TRATTAMENTO PALLIATIVO<br />

DI UN CASO DI MASTOCITOMA CUTANEO CANINO<br />

Nicoletta Bevere Med Vet, PhD,<br />

Specialista in Clinica e Patologia degli Animali d’Affezione<br />

Libero Professionista, Milano<br />

Introduzione. La ciclofosfamide, se somministrata in dosi più basse rispetto<br />

al suo tradizionale utilizzo e in modo continuativo nel tempo, manifesta<br />

un’azione antitumorale che sembra conseguenza di un’attività inibitoria sulla<br />

neoangiogenesi neoplastica. Tale modalità di utilizzo della ciclofosfamide,<br />

come di altri agenti citotossici, caratterizzata da bassi dosaggi e dall’assenza<br />

di lunghi intervalli tra un trattamento e l’altro, è nota con il nome di<br />

chemioterapia metronomica (CM). Nella Medicina Umana la CM rappresenta<br />

un possibile approccio terapeutico per la malattia oncologica avanzata<br />

e dal 2003 la ciclofosfamide in modalità metronomica è stata applicata<br />

nella terapia di varie tipologie istologiche differenti dal mastocitoma. In<br />

Medicina Veterinaria è scarsamente riportato sia il trattamento palliativo<br />

della recidiva di mastocitoma cutaneo, sia l’uso della ciclofosfamide in modalità<br />

metronomica, descritto recentemente nella terapia palliativa dell’emangiosarcoma<br />

canino.<br />

Nel cane il mastocitoma rappresenta il tumore più comune della cute ed è caratterizzato<br />

da possibili recidive locali e moderata tendenza a dare metastasi.<br />

Il suo comportamento clinico è correlato al grado istologico, tuttavia ne è ben<br />

documentato l’andamento imprevedibile soprattutto se riferito al grado II. In<br />

assenza di metastasi a distanza, il trattamento elettivo è chirurgico; la radioterapia<br />

è indicata per favorire il controllo locale dopo exeresi, mentre la chemioterapia<br />

è consigliata in presenza di metastasi a distanza e linfonodali, mastocitomi<br />

di terzo grado e mastocitomi multipli che non possano godere di approccio<br />

chirurgico.<br />

In questa sede viene riportato il caso di una recidiva di mastocitoma cutaneo<br />

canino di II grado trattato palliativamente con ciclofosfamide metronomica.<br />

Descrizione del caso. Un mastocitoma cutaneo canino di II grado, localizzato<br />

a livello di un arto posteriore di un cane di piccola taglia, è stato sottoposto<br />

nel 2003 a stadiazione clinica e ad exeresi, la quale ha prodotto margini<br />

infiltrati. Il soggetto, in previsione di una revisione chirurgica, è stato trattato<br />

per un mese con vinblastina (2,5 mg/m 2 e.v. ogni 7 giorni) e prednisone (1<br />

mg/kg a scalare). Al termine della terapia è venuto a mancare il consenso sia<br />

per la revisione chirurgica sia per la radioterapia successivamente proposta e,<br />

dopo 10 settimane dall’intervento, è stata evidenziata la recidiva locale della<br />

neoplasia.<br />

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