30.10.2014 Views

58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />

INTRODUZIONE<br />

La radioterapia è stata utilizzata già pochi anni dopo la scoperta dei raggi<br />

x come trattamento di malattie croniche, infiammatorie e neoplastiche<br />

nell’uomo e negli animali. In medicina <strong>veterinaria</strong> le prime segnalazioni di<br />

radioterapia arrivano dall’Europa. Tra il 1895 e il 1920 il veterinario tedesco<br />

Richard Eberlein ha trattato animali con radioterapia con successo. Nel<br />

1938, il veterinario austriaco Alois Pommer presentava le sue esperienze<br />

con la radioterapia e proponeva 35 diverse indicazioni di trattamento in più<br />

di 1000 pazienti al congresso veterinario a Zurigo 1 . Da quel periodo in poi,<br />

purtroppo, la radioterapia <strong>veterinaria</strong> è stata dimenticata per tanti anni in<br />

Europa mentre negli Stati Uniti, al contrario, ha continuato ad avanzare 2 .<br />

Negli ultimi dieci anni comunque la radioterapia è tornata in auge anche in<br />

Europa, nonostante i centri che la propongono non siano ancora molti. Le<br />

ragioni della scarsità di macchine per radioterapia va cercata negli altissimi<br />

costi di gestione della macchina stessa e degli operatori necessari al controllo<br />

ed al funzionamento (fisici, tecnici). Inoltre un radio-oncologo dovrebbe<br />

sempre essere responsabile della creazione di piani di trattamento e<br />

della cura dei pazienti trattati.<br />

MECCANISMO D’AZIONE DELLA RADIOTERAPIA<br />

I raggi ionizzati possono distruggere le cellule: passano il tessuto e depositano<br />

l’energia all’interno delle cellule stesse. Il risultato è un danno diretto<br />

al DNA oppure danni indiretti via una ionizzazione dell’acqua. Questi<br />

danni sono gravi e risultano in una distruzione della cellula. L’unità della<br />

dose è il Gray (Gy) che significa l’assorbimento di 1 Joule per chilo di massa<br />

corporea.<br />

Purtroppo l’effetto della ionizzazione non è presente solo nelle cellule tumorali:<br />

anche le cellule normali, specialmente quelle che replicano di più<br />

(pelle, mucose, cellule intestinali, midollo osseo), mostrano un danno simile.<br />

Per questo motivo è necessario somministrare la dose totale in tante piccole<br />

porzioni (frazioni). Fortunatamente il tessuto sano ha una capacità di riparazione<br />

più alta del tessuto neoplastico che risulta in una “vittoria terapeutica”.<br />

PROTOCOLLI DI TERAPIA<br />

Come sopracitato si deve somministrare la radioterapia in più frazioni. In<br />

medicina umana di solito sono 20-30 frazioni suddivise in 6-7 settimane. Di<br />

solito i protocolli veterinari utilizzano una dose per frazione più alta e una do-<br />

32

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!