58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria
58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria
58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />
INTRODUZIONE<br />
In medicina <strong>veterinaria</strong> la terapia fotodinamica è una modalità piuttosto<br />
recente e raramente utilizzata come trattamento del cancro. La base del<br />
principio della terapia fotodinamica è l’interazione tra un fotosensibilizzatore,<br />
la luce e l’ossigeno. Una reazione fotodinamica descrive un processo<br />
fotochimico nel quale si verifica l’assorbimento della luce da parte del fotosensibilizzatore<br />
con conseguente creazione di radicali d’ossigeno reattivi.<br />
Il risultato è la distruzione del tessuto maligno. Già 3000 anni fa la fotosensibilizzazione<br />
era utilizzata in Egitto, Cina e India come trattamento di<br />
malattie della pelle: applicavano estratti di piante sulla pelle ed esponevano<br />
le parti trattate alla luce del sole. Nel 1904 Hermann von Tappeiner coniava<br />
il termine “Terapia fotodinamica” (PDT) per indicare il processo dipendente<br />
dall’ossigeno 14 , in questo modo già allora i pazienti oncologici venivano<br />
trattati con successo grazie alla PDT. Nell’anno 1924 il medico francese<br />
Albert Policard fece una scoperta importante: la lampada di Wood permetteva<br />
di mostrare l’accumulo selettivo di porfirina, uno dei fotosensibilizzatori<br />
più utilizzati in quel periodo 30 . Il successo della PDT avvenne nell’anno<br />
1975 dopo che Thomas Dougherty negli Stati Uniti trattò diverse<br />
neoplasie nell’uomo e negli animali. Le sue esperienze hanno contribuito<br />
molto alla conoscenza che oggi abbiamo sulla PDT 7 .<br />
MECCANISMO D’AZIONE DELLA PDT<br />
Il fotosensibilizzatore è capace d’assorbire la luce dopo essersi trasformato<br />
in uno stadio di eccitazione ionica. L’energia assorbita del fotosensibilizzatore<br />
si trasferisce principalmente all’ossigeno molecolare, da qui si sviluppa<br />
l’ossigeno singoletto, un radicale libero molto reattivo che reagisce e distrugge<br />
tutti i tessuti ossigenabili.<br />
Ci sono tre meccanismi per la distruzione del tumore mediante PDT: 1) distruzione<br />
diretta delle cellule tumorali 12 , 2) distruzione dei vasi associati al tumore<br />
6,8,9 e 3) attivazione di una risposta immunologica contro le cellule tumorali<br />
10,18 . Le ragioni per cui l’accumulo selettivo del fotosensibilizzatore si<br />
verifica, sono una permeabilità elevata nel sistema dei vasi tumorali, un impedimento<br />
del drenaggio linfatico, un abbassamento del pH delle cellule tumorali<br />
e cambiamenti nello stroma del tumore 35 . Questo accumulo può essere<br />
aumentato ancora di più utilizzando anticorpi monoclonali, liposomi oppure<br />
proteine a bassa densità 26 .<br />
I progressi sono costanti, non solo nel settore della luce (sorgente/applicazione),<br />
ma anche riguardo ai fotosensibilizzatori (selettività alta tumore verso<br />
tessuto normale), fotosensibilizzazione generalizzata per un periodo breve.<br />
24