58° Congresso Nazionale SCIVAC: Oncologia veterinaria
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58° <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>SCIVAC</strong> • Milano, 7-9 Marzo 2008 • <strong>Oncologia</strong> <strong>veterinaria</strong> - Alle soglie del III Millennio<br />
ne di questo venne ritenuta possibile, sebbene con prognosi riservata, l’asportazione<br />
della neoformazione addominale contestualmente ai noduli perianali<br />
e ad entrambi i sacchi paranali. Si istituiva inoltre un protocollo chemioterapico<br />
neoadiuvante con Doxorubicina (1 mg/kg, giorno 1) e Carboplatino (150<br />
mg/m 2 , giorno 2), seguito da tre cicli adiuvanti ogni 21 giorni.<br />
A distanza di 12 giorni dal primo ciclo di chemioterapia si effettuava un’ecografia<br />
addominale di controllo che evidenziava la riduzione del diametro maggiore<br />
della massa da 6 a 4 cm. La chirurgia, effettuata in quarta settimana, era<br />
suddivisa in due fasi: escissione marginale dei sacchi anali e dei noduli perianali<br />
con margine non superiore a 0,5 cm per salvaguardare lo sfintere; celiotomia<br />
con accurato scollamento della massa (presumibilmente un linfonodo iliaco<br />
mediale) posta tra le 4 iliache ed adesa anche all’uretere; l’asportazione di<br />
tale massa era assolutamente marginale, con residuo di minuscoli frammenti di<br />
neoplasia adesi alla parete delle arterie; la rimozione non si associava ad alcuna<br />
complicanza intraoperatoria ed il decorso post-operatorio era regolare.<br />
L’esame istopatologico evidenziava aspetti sovrapponibili in tutti i campioni<br />
(noduli perianali, sacchi paranali e linfonodo) rappresentati da crescita infiltrativa<br />
di una popolazione monomorfa di cellule epatoidi con criteri variabili di atipia<br />
e pleomorfismo. Si emetteva pertanto la diagnosi di adenocarcinoma metastatico<br />
delle ghiandole epatoidi. Il ciclo chemioterapico era ripetuto 6 giorni dopo<br />
la chirurgia. Il follow-up complessivo, ad oggi, è di 45 giorni e l’animale è<br />
tuttora in vita, in ottima salute e senza segni di metastasi o recidiva locale.<br />
Discussione. Il caso in questione ci è sembrato interessante per diversi aspetti.<br />
Innanzitutto la rarità degli adenocarcinomi delle ghiandole epatoidi con metastasi<br />
linfonodali, presentazione molto più comune per i tumori delle ghiandole<br />
dei sacchi paranali; i sacchi paranali risultavano inoltre ispessiti ed infiltrati<br />
dal tumore delle ghiandole epatoidi, complicando ancor più la diagnosi<br />
differenziale tra le due neoplasie, tuttavia agevolmente chiarita dall’esame citologico<br />
ed istologico delle masse primarie e della metastasi addominale.<br />
Un altro aspetto degno di nota è l’applicazione di un protocollo chemioterapico<br />
neoadiuvante, esitato in una sensibile riduzione delle dimensioni della<br />
massa addominale che ne ha reso l’asportazione chirurgica più agevole.<br />
Bibliografia<br />
Withrow SJ e Vail DM. Withrow & MacEwen’s Small Animal Clinical Oncology. 4th ed. Saunders St.<br />
Louis, 2007.<br />
Vail DM, Withrow SJ, Schwarz PD et al.; Perianal adenocarcinoma in the canine male: a retrospective<br />
study of 41 cases. JAAHA 26: 329-334, 1990.<br />
Indirizzo per la corrispondenza:<br />
Alfredo Dentini<br />
Clinica Veterinaria Tyrus - Via del Lanificio, 9/a - 05100 Terni<br />
Tel. e Fax 0744 425003 - E-mail: alfredo.dentini@tele2.it<br />
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