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La presenza straniera in Italia negli anni '90 - Istat

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<strong>La</strong> crescente devianza sociale tra gli stranieri viene generalmente considerata quale <strong>in</strong>dicatore dellepersistenti difficoltà di <strong>in</strong>tegrazione, specie tra i nuovi arrivati, che i vari provvedimenti normativi emanat<strong>in</strong>egli ultimi <strong>anni</strong> sono riusciti solo <strong>in</strong> parte a risolvere.Le numerose analisi e gli approfondimenti sviluppati su tale problema, <strong>in</strong> gran parte concordano nelritenere che l'elevata <strong>presenza</strong> <strong>straniera</strong> nell'area crim<strong>in</strong>ale non sia tanto dovuta ad una sostanzialedifferenza dei comportamenti degli stranieri rispetto alla popolazione autoctona, quanto a fattori connessialle particolari disagiate condizioni economiche per le limitate opportunità di lavoro, alle situazionidi clandest<strong>in</strong>ità, ai conflitti culturali, all'assenza di legami familiari.In tale contesto, <strong>in</strong>oltre, non è da sottovalutare il ruolo assunto, specie <strong>negli</strong> ultimi <strong>anni</strong>, da taluneorganizzazioni crim<strong>in</strong>ali che operando nei paesi di provenienza provvedono all'arruolamento di manovalanzada <strong>in</strong>canalare nei flussi clandest<strong>in</strong>i d'<strong>in</strong>gresso. In tali situazioni è plausibile ritenere che l'immigratoclandest<strong>in</strong>o, oltre ad accettare le regole imposte dall'organizzazione crim<strong>in</strong>ale, sarà <strong>in</strong> ognimomento disponibile a svolgere attività illegali essendo egli, il più delle volte, debitore nei confronti dell'organizzazionestessa per l'avvenuto <strong>in</strong>gresso. A questo proposito si deve osservare che gli stranieridenunciati per il delitto di associazione per del<strong>in</strong>quere, pur restando ad un livello ancora modesto, nell'ultimotriennio sono quasi raddoppiati passando da 157 a 284.~esame degli stranieri denunciati rispetto al tipo di reato commesso evidenzia, anche per il 1995,una prevalenza dei delitti contro il patrimonio (furto, rap<strong>in</strong>a, estorsione ecc.), seguiti dai delitti control'economia e la fede pubblica, i quali comprendono i reati di droga e di falsità <strong>in</strong> atti e persone. Il confrontocon i corrispondenti dati relativi al 1991 fa rilevare un aumento generale per tutte le tipologie didelitti commessi ad eccezione di quelli contro il patrimonio che passano dal 55,9% al 43,7% del complesso;tale circostanza sembra dunque suggerire l'ipotesi di un progressivo passaggio della crim<strong>in</strong>alità<strong>straniera</strong> dall'esecuzione dei tipici reati contro il patrimonio a forme più complesse ed allarmanti didevianza.Tra gli stranieri denunciati, il gruppo etnico più numeroso è rappresentato dai marocch<strong>in</strong>i (oltre 10mila denunciati nel corso del 1995), seguiti dai cittad<strong>in</strong>i della ex Jugoslavia (oltre 8.700 denunciati) e,più distanziati, da tunis<strong>in</strong>i (oltre 3.800), alger<strong>in</strong>i (circa 3.100) e albanesi (circa 3.000), tutte nazionalitàper cui si è registrato un numero di denunciati maggiore di quello complessivo dei paesi appartenentiall'Unione Europea (circa 2.200). Inf<strong>in</strong>e, i denunciati asiatici, sudamericani e dei restanti paesi si collocanoal di sotto dei suddetti valori.In relazione alla distribuzione per sesso dei denunciati stranieri, la componente femm<strong>in</strong>ile rappresentavanell'anno 1995 poco più dell'11 % del totale, ma tale percentuale saliva ad oltre il 31 % per i cittad<strong>in</strong>idella ex Jugoslavia.Un discorso a parte va <strong>in</strong>vece fatto per i denunciati stranieri m<strong>in</strong>ori di <strong>anni</strong> 18; passati dai quasi 8mila del 1991 ai circa 12.700 del 1995, con un aumento qu<strong>in</strong>di del 60% nell'arco temporale considerato:se l'aumento fatto registrare dai m<strong>in</strong>ori denunciati risulta <strong>in</strong>feriore rispetto a quello sperimentatodagli stranieri maggiorenni, va comunque evidenziato che essi rappresentano, per il 1995, oltre il 27%dei m<strong>in</strong>orenni denunciati <strong>in</strong> complesso e quasi il 54% se si fa riferimento alla sola componente femm<strong>in</strong>ile.Questa considerevole <strong>presenza</strong> di stranieri nell'area m<strong>in</strong>orile è da porre <strong>in</strong> relazione con l'elevatonumero, tra i denunciati, di nomadi provenienti dai territori della ex Jugoslavia che nel 1995 rappresentanoil 70% del totale dei m<strong>in</strong>orenni stranieri denunciati ed il 94,9% con riferimento alle sole femm<strong>in</strong>e.<strong>La</strong> trasgressione m<strong>in</strong>orile è pr<strong>in</strong>cipalmente legata ai furti (nel 1995 i m<strong>in</strong>orenni denunciati per furtorappresentano circa il 75% del totale) anche se, <strong>negli</strong> ultimi <strong>anni</strong>, si sono registrati preoccupanti fenomenidi co<strong>in</strong>volgimento di m<strong>in</strong>ori <strong>in</strong> taluni reati di particolare gravità (spaccio di stupefacenti, riscossionidi tangenti ecc.), segno di una evidente strumentalizzazione dei m<strong>in</strong>ori da parte degli adulti <strong>in</strong> considerazionedella loro ridotta punibilità.Dalla distribuzione territoriale dei denunciati stranieri è rilevabile come la crim<strong>in</strong>alità tenda a concentrars<strong>in</strong>elle regioni dell'<strong>Italia</strong> nord-occidentale e centrale, quelle caratterizzate dalla <strong>presenza</strong> deimaggiori centri urbani del Paese (prosp. 7.1).103

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