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La presenza straniera in Italia negli anni '90 - Istat

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Prospetto 5.3 - <strong>La</strong>voratori extracomunitari addetti nell'<strong>in</strong>dustria e nei servizi per classe di attività. Anni 1991 e 1995CLASSE DI ATTIVITA'19911995 Incr. %Val.ass. % Val.ass. % 95/91Abbigliamento 1.404 2,6 1.670 2,3 18,9Alimentare 2.881 5,4 3.587 5,0 24,5Carta-Editoria 870 1,6 1.058 1,5 21,6Chimica 3.822 7,2 5.559 7,7 45,4Edilizia 13.081 24,5 13.693 19,1 4,7Legno-Mobili 3.384 6,3 4.461 6,2 31,8Meccanica 17.125 32,1 24.890 34,7 45,3Metallurgica 1.504 2,8 2.267 3,2 50,7Pelli 2.308 4,3 5.013 7,0 117,2Tessile 2.853 5,3 4.106 5,7 43,9Vetro-Ceramica-Cemento 3.623 6,8 4.574 6,4 26,2Altre <strong>in</strong>dustrie 481 0,9 947 1,3 96,9Totale <strong>in</strong>dustria 53.336 100,0 71.825 100,0 34,7Servizi di assistenza 3.980 15,2 8.302 20,5 108,6Commercio-dettaglio 2.151 8,2 2.991 7,4 39,1Commercio-<strong>in</strong>grosso 3.056 11,6 3.895 9,6 27,5Pubblici esercizi 9.858 37,6 13.495 33,3 36,9Servizi di pulizia-lavanderia 3.496 13,3 4.256 10,5 21,7Trasporti 2.414 9,2 5.243 13,0 117,2Altri servizi 1.293 4,9 2.297 5,7 77,6Totale servizi 26.248 100,0 40.479 100,0 54,2TOTALE 79.584 112.304 41,1Andando ad analizzare come la domanda di lavoro nei vari settori di attività si distribuisce a livelloterritoriale si può vedere che, per quanto riguarda l'<strong>in</strong>dustria, essa si concentra soprattutto nei compartidella meccanica e dell'edilizia e nelle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna: <strong>in</strong> tali settori ed<strong>in</strong> tali aree sono occupati <strong>in</strong>fatti oltre il 36% del complesso degli stranieri impiegati nell'<strong>in</strong>dustria nelnostro Paese a f<strong>in</strong>e 1995, che raggiungono quasi il 42% se si aggiunge anche il Piemonte.Concentrazioni significative di lavoratori stranieri si trovano poi nei settori della chimica, del tessilee della metallurgia <strong>in</strong> Lombardia, nella lavorazione delle pelli, del legno e dei m<strong>in</strong>erali non metalliferi <strong>in</strong>Veneto; quest'ultimo settore è significativamente presente anche <strong>in</strong> Emilia-Romagna, mentre nelle altreregioni che presentano quantitativi relativamente elevati di addetti stranieri nell'<strong>in</strong>dustria - nell'ord<strong>in</strong>eToscana, Marche, Friuli-V.Giulia e Trent<strong>in</strong>o-A.Adige - sono soprattutto i comparti della meccanica e dell'ediliziaad offrire maggiori possibilità di <strong>in</strong>serimento lavorativo, a cui si affiancano il tessile (Toscana)e la lavorazione delle pelli (Toscana e Marche).A livello prov<strong>in</strong>ciale poi è da sottol<strong>in</strong>eare la performance di alcune aree <strong>in</strong> cui si può <strong>in</strong>dividuare unaforte domanda di lavoro di manodopera <strong>straniera</strong> <strong>in</strong> relazione ad alcuni precisi comparti produttivi: l'<strong>in</strong>dustriameccanica, pur assorbendo lavoratori stranieri <strong>in</strong> modo alquanto diffuso nelle regioni del Nord,raggiunge dei livelli particolarmente significativi nelle prov<strong>in</strong>ce di Brescia (oltre 3.200 lavoratori extracomunitaria f<strong>in</strong>e 1995), Vicenza (quasi 2.100) e poi nelle prov<strong>in</strong>ce di Milano, Bologna, Modena, Treviso,Bergamo e Reggio Emilia <strong>in</strong> cui gli addetti extra-UE variano tra le 1.700 e le 1.300 unità; piuttosto diversaè la struttura territoriale della domanda di manodopera <strong>straniera</strong> nell'edilizia, per la quale si osservauna distribuzione alquanto uniforme nelle prov<strong>in</strong>ce settentrionali e, a livelli più bassi, centrali.78

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