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La presenza straniera in Italia negli anni '90 - Istat

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Prospetto 10.3 - <strong>La</strong>voratori extracomunitari per settore di attività e ripartizione geograficaRIPARTIZIONEANNO 1995 ANNO 1993INDUSTRIA SERVIZI TOTALE LAV. DOMESTICIVal.ass. % Val.ass. % Val.ass. % Val.ass. %Nord-Ovest 26.793 37,3 14.852 36,7 41.682 37,1 14.766 25,9Nord-Est 33.848 47,1 15.270 37,7 49.165 43,7 6.386 11,2Centro 9.343 13,0 8.279 20,5 17.635 15,7 23.160 40,7Sud 1.459 2,0 1.368 3,4 2.829 2,5 5.956 10,5Isole 382 0,5 710 1,8 1.093 1,0 6.634 11,7<strong>Italia</strong> 71.825 100,0 40.479 100,0 112.404 100,0 56.902 100,0Non essendo disponibili <strong>in</strong>formazioni specifiche sulle famiglie, si possono utilizzare solo degli <strong>in</strong>dicatori<strong>in</strong>diretti della formazione o del ricongiungimento di unità familiari e, <strong>in</strong> particolare, dell'esistenzadi figli a carico: si sono pertanto considerati due <strong>in</strong>dici rappresentati rispettivamente dalla percentualedi stranieri iscritti a scuola sul totale dei residenti e dal quoziente di natalità degli stranieri residenti5(prosp. 10.4).Prospetto 10.4 -Indicatori del grado di stabilità degli stranieri, per ripartizione. Anno 1995INDICATORI Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole ITALIAStudenti str. I pop.str. residente (%) 7,6 9,3 6,1 4,7 3,1 6,8Quoz. di natalità per stranieri (per 1.000) 14,7 15,3 10,3 9,8 11,5 12,7Anche questi <strong>in</strong>dicatori sono <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con quanto emerso <strong>in</strong> precedenza, mettendo <strong>in</strong> evidenza ilmaggiore radicamento della <strong>presenza</strong> <strong>straniera</strong> nelle ripartizioni settentrionali, seguite da quella centralee, poi, dal Mezzogiorno, con l'unica significativa eccezione del quoziente di natalità registrato nelleIsole, segnatamente <strong>in</strong> Sicilia, che raggiunge un valore relativamente elevato, soprattutto se confrontatocon la bassa <strong>in</strong>cidenza di studenti, probabilmente a testimoniare una <strong>presenza</strong> migratoria ancora<strong>in</strong> via di stabilizzazione.Sempre a proposito del quoziente di natalità degli stranieri, c'è da dire che esso <strong>in</strong> media mostra unlivello più elevato rispetto a quello riferito al totale della popolazione residente <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> (12,7 per mille pergli stranieri contro il 9,2 per mille registrato complessivamente nel 1995), un fenomeno da mettere <strong>in</strong> relazionepiù alla giovane struttura per età degli stranieri che ad una loro effettiva maggiore riproduttività.Se, oltre alla stabilizzazione, si vuole <strong>in</strong> qualche modo valutare anche l'<strong>in</strong>tegrazione degli stranier<strong>in</strong>el nostro Paese, <strong>in</strong>tendendo con questo term<strong>in</strong>e il loro grado di <strong>in</strong>serimento nella struttura sociale italiana,si possono considerare altri due importanti aspetti connessi alla loro <strong>presenza</strong>, rappresentatidagli acquisti di cittad<strong>in</strong>anza italiana e dai matrimoni tra italiani e stranieri, fenomeni che peraltro risultano<strong>in</strong> parte collegati tra loro (cfr. cap. 8).In particolare, per quanto riguarda le acquisizioni di cittad<strong>in</strong>anza si è considerato il cosiddetto tassodi naturalizzazione (cfr. cap. 8) mentre, per i matrimoni misti, si è costruito un quoziente di nuzialitàrelativo ai soli cittad<strong>in</strong>i stranieri residenti, escludendo qu<strong>in</strong>di gli eventi <strong>in</strong> cui il coniuge straniero, primadelle nozze, non era dimorante <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>6.Anche questi <strong>in</strong>dicatori (prosp. 10.5) risultano convergenti rispetto a quanto emerso <strong>in</strong> precedenzaper cui, ancora una volta, la ripartizione nord-orientale registra i valori più elevati per entrambi gli <strong>in</strong>di-5 Nel primo caso gli studenti stranieri delle scuole materne, elementari, medie e superiori vengono rapportati al complesso della popolazione <strong>straniera</strong> residente,tenendo comunque conto che una parte m<strong>in</strong>oritaria di essi può non essere iscritta <strong>in</strong> anagrafe mentre, nel secondo <strong>in</strong>dicatore, sono i bamb<strong>in</strong>i nati e iscritti <strong>in</strong>anagrafe che sono messi a rapporto sempre con il totale della popolazione <strong>straniera</strong> residente.6 Più precisamente, non volendo considerare i matrimoni tra italiani e stranieri residenti all'estero, eventi non <strong>in</strong>terpretabili come fattore di <strong>in</strong>tegrazione dellacomunità<strong>straniera</strong> che vive <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, sono stati posti a numeratore solo i matrimoni misti <strong>in</strong> cui il coniuge straniero è iscritto <strong>in</strong> anagrafe mentre a denom<strong>in</strong>atore si èconsiderata la popolaZione media <strong>straniera</strong> residente.129

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